L'Università «Magna Graecia» di Catanzaro
3 dicembre 2017
L'Università «Magna Graecia» di Catanzaro

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La Calabria che prova a rialzar la testa. Domani seminario all’Università di Catanzaro


Lunedì 4 dicembre si tiene a Catanzaro, nell’Aula Giovanni Paolo II dell’Università, il seminario organizzato congiuntamente dal Dipartimento di Scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali dell’Ateneo e dalla Svimez su La Calabria che prova a rialzar la testa: tendenze e scenari di sviluppo.

La giornata di lavori sarà coordinata da Nicola Ostuni: dopo i saluti del rettore dell’Università Giovambattista De Sarro e del presidente della Giunta regionale della Calabria, Mario Oliverio, il presidente della Svimez Adriano Giannola terrà la relazione di base.

Seguiranno gli interventi programmati dei docenti Francesco Aiello dell’Università della Calabria, Vittorio Daniele dell’Università «Magna Graecia» di Catanzaro, Giuseppe Soriero, consigliere di amministrazione della Svimez e docente dell’Università di Catanzaro.

«Il titolo dell’incontro trae spunto», spiega il professore Aiello «dai segnali di ripresa segnalati sia dal Rapporto Svimez sia dall’aggiornamento congiunturale dell’economia regionale pubblicato dalla Banca d’Italia (Filiale di Catanzaro). Oggetto di valutazione da parte di tutti i relatori saranno, quindi, sia gli elementi essenziali su cui poggia questa ripresa sia la validità delle proposte di politica economica a favore del Sud recentemente varate dal Governo nazionale».

«Un argomento molto sensibile nell’attuale dibattito sul Mezzogiorno e sulla Calabria», prosegue il docente dell’Unical «è legato all’efficacia delle politiche di sviluppo: al momento attuale è molto difficile sostenere che le variazioni del Pil regionale siano ascrivibili alle azioni adottate negli anni passati utilizzando fondi nazionali o comunitari (visto, peraltro, il basso livello della spesa finora effettuata con i fondi del ciclo 2014-2020).

«E’, invece, possibile dimostrare», conclude Aiello «che l’andamento congiunturale dell’economia calabrese è il frutto di un effetto traino della crescita che si sta avviando altrove. Questo amplifica l’attenzione sul buon uso delle politiche di sviluppo locale, che deve essere quello di incidere sulle determinanti strutturali del sottosviluppo regionale: concentrazione della spesa, selezione di progetti ad elevato impatto atteso, priorità ai settori più dinamici dell’economia regionale e sostegno dell’innovazione sono alcuni elementi su cui dovrebbero puntare i decisori politici, nazionali e regionali. Rimane da capire se lo stanno facendo».


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