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15 ottobre 2020

News

«La didattica per… Ri-dare un sorriso»: la scuola Petrucci-Ferraris-Maresca e l’Asp di Catanzaro insieme a favore dei detenuti


Firmato il protocollo d’intesa relativo al progetto “La didattica per…Ri-dare un sorriso”, un’iniziativa portata avanti dall’Istituto superiore “Petrucci – Ferraris – Maresca”, dalla Casa Circondariale Ugo Caridi di Catanzaro e dall’Asp di Catanzaro.

Il progetto prevede la realizzazione da parte degli studenti delle protesi dentarie per i pazienti indigenti detenuti e si svolgerà in collaborazione con l’Asp di Catanzaro. I ragazzi delle quarte e quinte del corso di odontotecnica vivranno perciò un’esperienza importante di alternanza scuola-lavoro ma anche di particolare valore sociale.

Il progetto di protesi sociale “La didattica … per ridare un sorriso”, deliberato a dicembre dal collegio dei docenti dell’Istituto e inserito nella banca dati dei fabbricanti di dispositivi medici del ministero della Salute, si prefigge due scopi: realizzare e fornire ai pazienti indigenti le protesi dentarie di cui hanno bisogno, una volta che ne siano accertati le necessità e le impossibilità economiche, e fornire agli allievi la possibilità di svolgere l’attività di Alternanza scuola-lavoro acquisendo sul campo competenze e abilità.

È un progetto che guarda al territorio e che si realizzarà insieme ai Comuni aderenti e alle associazioni di volontariato che vi operano e che segnaleranno agli odontoiatri partecipanti i casi di reale necessità secondo gli usuali indicatori Isee, nella fattispecie compresi tra i 6000 e gli 8000 euro annui. Del territorio fa parte anche la Casa circondariale, da qui scaturisce la firma del protocollo, e tra i medici aderenti ci sono i due odontoiatri che svolgono l’attività assistenziale tra le sue mura.

Come ha riportato la direttrice Paravati, tra i circa seicento detenuti, cinque o sei hanno necessità assoluta di protesi dentarie e non hanno i mezzi economici per accedere alla prestazione che non fa parte dei Livelli minimi di assistenza e pertanto è a pagamento.

“In un momento in cui arrivano soprattutto brutte notizie anche dal mondo del carcere”, ha detto la direttrice Angela Paravati, “è importante sottolineare l’aspetto solidale dell’iniziativa che va incontro ai bisogni di detenuti particolari, realmente bisognosi, che anche in ragione della dipendenza da sostanze si ritrovano in giovanissima età a non poter neanche più masticare”.
“È un’azione d’insieme, che non avrebbe potuto realizzarsi se non con l’apporto di tutti i soggetti coinvolti e che sono qui rappresentati, ciascuno con il suo ambito d’intervento e con la sua competenza”, ha detto la dirigente dell’Istituto di istruzione superiore Elisabetta Zaccone, “e personalmente sono particolarmente contenta per l’avvio delle attività di progetto, che unisce la finalità didattica all’utilità sociale. Secondo Maria Teresa di Calcutta ciò che noi facciamo è solo una goccia nell’Oceano, ma senza quella goccia l’Oceano sarebbe più piccolo. Ecco, il nostro progetto è quella goccia”.


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