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24 giugno 2024

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La festa di San Giovanni Battista, ultimo profeta e primo apostolo


Il 24 giugno la Chiesa cattolica celebra Giovanni detto il Battista, in latino Ioannes Baptista, patrono dei conciatori di pelli, dei cardatori di lana, dei fabbricanti di coltelli e forbici, degli albergatori, dei condannati a morte, dei cantori e dei trovatelli.

San Giovanni, che in ebraico significa dono, grazia di Dio, ma anche Dio ha esaudito, nacque nel regno di Erode tra la fine del primo secolo a. C. e il 29 e il 32 d.C. e fu un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica, originaria della regione montuosa della Giudea, e una delle personalità più importanti dei Vangeli. E’ l’unico Santo, dopo Maria, ad essere ricordato nella liturgia, oltre che il 29 agosto, giorno della sua morte, anche in quello della sua nascita terrena, il 24 giugno.
Giovanni Battista è presente anche nel Corano col nome di Yaḥya, uno dei massimi profeti che precedettero Maometto.

Ultimo profeta e primo apostolo, venerato dalla Chiesa anche come martire, San Giovanni Battista è un personaggio cui i Vangeli danno grandissimo risalto, perché intrecciò costantemente la sua vita e le sue predicazioni con l’opera di Gesù, dal battesimo alla morte, alla Resurrezione.

La festa di San Giovanni è una ricorrenza solenne per tutto il mondo della Chiesa cattolica, conosciuta anche come Natale estivo, in quanto si celebra esattamente sei mesi prima la nascita di Gesù Cristo e l’annuncio dell’arcangelo Gabriele, fatto dinnanzi alla Madonna.

La data è legata anche alle antiche celebrazioni del solstizio, dal latino solis statio, cioè fermata, arresto del Sole, che il 21 giugno sembra fermarsi sull’orizzonte, per poi riprendere il cammino e portare vita ed energia.

In età precristiana il periodo che va dal 21 al 24 giugno era perciò considerato sacro, un momento di passaggio in cui riflettere, ringraziare gli dei per i doni elargiti e trarre presagi e propiziarsi il futuro.

Il Sole, simbolo del fuoco divino, entra nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna, il femminile per eccellenza, colei che da la vita, e questo incontro diede luogo ai rituali, tuttora un po’ diffusi, con il fuoco e l’acqua, i falò, le acque alle varie erbe e la nascita di legami forti di amicizia, i comparaggi detti anche sangiuanni della Calabria.

Nell’antica Grecia i due solstizi erano chiamati Porte: Porta degli esseri umani quello estivo, dalla quale si entrava nel mondo materiale, e Porta degli dei quello invernale, attraverso la quale si entrava nel regno divino e soprannaturale.

Il Cristianesimo alla festa del solstizio sovrappose quella dedicata a San Giovanni Battista, figura sempre legata alla rinascita e all’acqua purificatrice e rigeneratrice del battesimo.

Annamaria Persico (articolo già pubblicato su Reportage il 24 giugno 2019)


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