La green economy potrebbe essere un driver fondamentale per una ripresa solida dello sviluppo in Italia. Esprime, infatti, eccellenze a livello europeo che, se adeguatamente promosse ed estese, potrebbero trascinare investimenti e nuova occupazione.
Analizzando 8 tematiche strategiche (emissioni di gas serra, rinnovabili, efficienza energetica, riciclo dei rifiuti, eco-innovazione, agroalimentare di qualità ecologica, capitale naturale e mobilità sostenibile) con 16 indicatori chiave e mettendo a confronto l’Italia con le altre 4 principali economie europee (Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), emerge che la green economy italiana – anche se non priva di debolezze – nel complesso si colloca ad un sorprendente 1° posto.
Le grandi potenzialità della green economy italiana e la sua bassa percezione internazionale sono i temi posti al centro della quinta edizione degli Stati Generali della Green Economy, che si svolgeranno a Rimini l’8 e il 9 novembre prossimi nell’ambito di Eco-mondo, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 associazioni di imprese green, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico e con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.