merli
29 gennaio 2024

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La leggenda dei tre giorni della merla


In un tempo molto lontano, le stagioni regnavano incontrastate sulla Terra e tutti dovevano assecondare il loro volere.

Tra i quattro periodi dell’anno il Generale Inverno era il più temuto, imperversava in dicembre e soprattutto in gennaio, mese che allora durava solo 28 giorni ma portava tanto buio, freddo e gelo.

Il Generale Inverno si divertiva anche a ricoprire la Terra di neve a più non posso. La coltre bianca copriva tutto e, nelle case e tra i boschi immacolati e silenziosi, si aspettava con ansia l’arrivo della dolce Primavera, che avrebbe portato di nuovo la luce e il tepore del sole.

In tutta quella neve bianca e accecante, spiccavano i becchi gialli dei merli, gli uccelli bianchi che attendevano la Primavera al chiuso dei i loro nidi e ogni tanto uscivano fuori per trovare un po’ di cibo.

Il 28 gennaio di tantissimi anni fa i merli bianchi dal becco giallo videro un raggio di sole e, stanchi di stare al chiuso, decisero di uscire fuori a festeggiare la fine del gelo, gridando e cantando.

Pare che i merli ma soprattutto le merle, presi dall’eccitazione della festa, cominciarono anche a sparlare del Generale Inverno, dicendo che ormai era vecchio, che aveva perso la sua potenza e che la sua stagione era quasi uguale alle altre.

Il Generale udì i pettegolezzi dei merli e si adirò moltissimo, raccolse tutte le sue forze e chiese in prestito al mese di febbraio tre giorni per scatenare la bufera di neve mai vista sulla Terra.

Il freddo ed il gelo avvolse il mondo, i merli bianchi dovettero tornare nei loro nidi tra gli alberi e tutti gli umani nelle loro case.

I merli sentirono così tanto freddo che dovettero cercare rifugio nell’unico posto che poteva offrire loro un po’ di tepore: i comignoli delle case.

Finalmente il 31 gennaio l’ira del Generale si placò, il primo giorno di febbraio spuntò un pallido sole e tutti cercarono di riprendere le normali attività. Anche i merli uscirono finalmente dai camini e, guardandosi tra di loro, si accorsero che la fuliggine aveva ricoperto completamente i loro manti candidi. Cercarono di lavarsi nelle pozze di neve appena sciolta ma inutilmente, lo sporco non andava via e, desolati, si accorsero di essere diventati completamente neri.

In quel momento arrivò il Generale Inverno e disse loro con il suo vocione: «Che questo serva da lezione a voi e a tutti gli animali: non si scherza con Madre Natura e non bisogna prendersi gioco dei suoi figli, perché da lei dipende la nostra vita. Per ricordare a tutti questa storia, da oggi in poi gennaio avrà 31 giorni e i suoi ultimi tre giorni saranno i più freddi dell’anno. E voi merli, che avete scherzato più di tutti, porterete per sempre queste penne nere».

Annamaria Persico (articolo pubblicato il 30 gennaio 2018 su Reportage)


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