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13 gennaio 2024

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«La magia dell’Abbazia Florense, il silenzio, il rinnovarsi» di Giampiero Scarpino


L’Abbazia Florense è uno dei più grandi edifici religiosi calabresi, per l’imponenza nell’intero complesso badiale ed è considerata, insieme al Santuario di San Francesco di Paola, il più importante edificio religioso della provincia di Cosenza.
Fu il primo edificio di San Giovanni in Fiore, decretando così la nascita del borgo. La principale delle cause della costruzione di questa Abbazia  è sicuramente la ricerca di una nuova ”fonte di spiritualità” da parte del fondatore del monastero, Gioacchino da Fiore. Il futuro abate viaggiò da giovane, per alcune abbazie, venendo a contatto con vari ordini monastici, tra cui il cirstencense.
Abbazia Sambucina a Celico, Casamari, Corazzo, luoghi dove Gioacchino affinò la propria spiritualità, scorgendo un bisogno di meditazione. Fu così che insieme a un compagno decise, fra la Pasqua del 1186 e il febbraio del 1188 di salire in Sila alla ricerca di un luogo per abitare. Prima la località Pietra Lata, poi ancora più su nei monti della Sila. Nella valle del fiume Arvo la località sembrò perfetta a Gioacchino. Le vacanze natalizie offrono lo spunto per una giornata di silenzio. Destinazione Abbazia Florense.
Già dall’imponenza resti ammaliato. Un giro intorno, i rosoni fantastici, la piazzetta caratteristica, da fiction tv. Entri e ti accoglie l’imponente anticamera del Paradiso. Il canto gregoriano in sottofondo, il 1200 di Gioacchino, Domenico, Francesco e Chiara. Qui è la pace… non è solo “il Signore ti dia pace” di Francesco di Assisi ma è la “pace della mente”. La pianta dell’edificio è a croce latina, bellissima, con l’abside di forma rettangolare orientata verso oriente. E l’oriente vuol dire fede, religione,Terra Santa. Qui non reciti preghiere, non leggi nulla, qui Ascolti. Il coretto dell’Abbazia ti fa immaginare i monaci in meditazione. Il gregoriano nel silenzio… il silenzio! Il silenzio è ascolto e per ascoltare o già conosci i contenuti di un Vangelo o devi farteli raccontare. L’ascolto estasiato sul monte delle Beatitudini, l’ascolto del Silenzio dell’Abbazia Florense e del cuore della Sila. Non dico che esci monaco dall’Abbazia ma sicuramente esci rinnovato. “Gioacchino, di Spirito Profetico dotato “. Così lo definì Dante.
Gioacchino predisse l’età dello Spirito Santo una età dove sarebbe stata possibile la vera comprensione della parola di Dio nel significato più profondo e non solo letterale. Una età estesa fino ai giorni nostri, un periodo in cui l’umanità attraverso una vita di purezza e libertà avrebbe goduto di maggiore grazia. Chi conosce lo Spirito Santo, lo rispetta e lo ama, sa già legarlo alla Cresima ricevuta ed ai 7 doni e quindi alla  sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio, tutti gli effetti del Silenzio dell’Abbazia. La mia conclusione infatti è questa. Gioacchino, Spirito Santo, Luce, Sette Doni, Riflessione, Cambio di Rotta.
Una magia questa Abbazia, il silenzio, il rinnovarsi.
Giampiero Scarpino


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