FOTO-02-NE DEL 21.12.16.
1 gennaio 2017

News

La Riserva del Lago di Tarsia ancora protagonista per lo svernamento della Cicogna bianca


Anche per l’autunno-inverno 2016/17, come avvenuto per le due annualità precedenti (2014/15 e 2015/16), alcuni esemplari di Cicogna bianca (Ciconia ciconia) hanno scelto la Riserva naturale del Lago di Tarsia (Cosenza) come area di svernamento.

Inizialmente ritenuta inusuale ed inaspettata, per il periodo di presenza, i cui quartieri di svernamento sono per la maggior parte quelli dell’Africa sub-sahariana, è da considerarsi ormai un aspetto consolidato e di notevole importanza e valenza per la ns. regione.

Gli esemplari avvistati nelle scorse settimane, la cui permanenza viene costantemente monitorata dal personale dell’Ente gestore delle Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del Crati (Amici della Terra Italia), utilizzando i dovuti accorgimenti e le attrezzature ottiche adeguate per non arrecare disturbo, sono cinque, di cui due particolarmente interessanti, poiché inanellati.

L’inanellamento a scopo scientifico è una tecnica di ricerca che utilizza il marcaggio individuale degli uccelli. L’attività è svolta secondo un preciso protocollo scientifico, definito a livello internazionale e rappresenta una delle più valide tecniche di studio dell’avifauna.

Grazie agli strumenti ottici e fotografici, il personale delle Riserve ha raccolto i dati necessari ed in particolare i codici riportati sugli anelli applicati ai due esemplari, avviando subito le procedure di comunicazione agli Enti scientifici preposti (per l’Italia l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in modo da contribuire alla raccolta dei dati a livello internazionale, di fondamentale importanza per lo studio e la conservazione delle specie.

La ricerca effettuata dall’Ente gestore delle Riserve, attraverso la decodifica dei codici apposti sugli anelli, ha permesso di risalire e, quindi, comunicare l’avvistamento dei due esemplari al Centro che ha proceduto all’inanellamento ossia il Centro di inanellamento del Museo di Storia Naturale di Svezia, con sede a Stoccolma (Bird Ringing Center Swedish Museum of Natural History), il quale, ringraziando l’Ente Riserve per le informazioni inviate, ha trasmesso la cronistoria di vita dei due esemplari.

Interessante il loro viaggio, inanellati in Svezia (un esemplare nel 2010 ed un altro nel 2015), ancora prima di essere avvistati dal personale dell’Ente Riserve, sono sati segnalati nel mese di ottobre in Slovacchia. Un percorso fino ad oggi compiuto, per come si evince dalla scheda di vita degli esemplari, di circa 1800 km.

Il dato è da considerarsi unico e di notevole importanza naturalistica e scientifica non solo per la specie, ma anche per il ruolo strategico che le due ed uniche riserve regionali offrono a molte specie di uccelli migratori, come punto di sosta e approvvigionamento trofico, certamente tra i più interessanti dell’Italia meridionale.

Inoltre, in questo caso specifico, emerge anche l’importanza ed il contributo che l’Ente gestore delle Riserve offre alla comunità scientifica internazionale con le diverse segnalazioni effettuate e trasmesse, per lo studio e la conservazione di queste specie.
Amici della Terra Italia
Ente gestore Riserve Tarsia-Crati


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