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8 settembre 2016

Prima pagina

La società, i giovani, le prediche e le beffe dei governanti. Lettera aperta al Presidente della Repubblica Mattarella


Egregio Presidente On. Sergio Mattarella,
Non c’è dibattito o relazione, degli economisti, dei politici, dei sindacalisti e dello stesso Presidente della Repubblica in cui non si sottolinea l’urgenza di affrontare la drammatica «esclusione» dei giovani, arrivati al tasso di disoccupazione fino al 70% in alcune aree del Paese.

Lei stesso, Egregio Presidente, avrà ascoltato i tanti impegni per la «staffetta generazionale». Dopo due anni di ripetuti annunci, forzature e imposizioni di misure spacciate per risolutive per avviare sviluppo come ci troviamo?
Crescita economica: 2° trimestre 2016: 0,7
Crescita demografica: per la prima volta in 150 di Stato unitario ci sono nascite numericamente inferiori a quelle del 1861 con saldo negativo: 488 mila nati e 653 mila morti.

Una società sempre più di diseguali: meno di un quinto (1/5) dei cittadini si accaparra i due terzi (2/3) della ricchezza nazionale.
Governanti che perdono anni a rincorrere normative sul Pubblico impiego, per giungere poi a modifiche irrisorie e/o peggiorative di quelle già i vigenti. Nel frattempo abbiamo un tasso medio di invecchiamento, sbalorditivamente crescente (fonte Ragioneria dello Stato). Abbiamo 3.219.000 impiegati (quanto la Germania), con l’età media in vistoso crescendo:
• Nel 2001 età media 46,1
• Nel 2014 età media 49,2
• Nel 2019 (fra 2 anni) l’età media sarà 53 anni!

Si potrà andare avanti? Si potranno tecnologicamente ammodernare le funzioni e i servizi?

Che ne sarà della pomposa riforma della PA se non si rigenerano gli organici con le nuove generazioni di Giovani sicuramente più ricchi di disponibilità e competenze tecnologiche? Senza nulla togliere agli impiegati attivi e alla loro rispettabilissima funzione ed età. Invece di favorirlo, di anno in anno avete ristretto il «turn over»! Si legge che vi sono almeno 4500 giovani vincitori di concorsi banditi dalle Istituzioni e da Enti dello Stato, selezionati con prove multiple severe: prove selettive, due prove scritte e prove orali.

Come è avvenuto per esempio, all’Inail con i 404 vincitori di cui sono stati assunti meno della metà! Le graduatorie le state tenendo bloccate da 8-10 anni. Nelle Leggi di Stabilità anno dopo anno state riducendo il «turn over». Doveva essere dell’80% nel 2016 poi ridotto al 25% e neppure rispettato! Nelle Amministrazioni dello Stato l’organico è ridotto ai minimi termini: dal Ministero della Giustizia, all’Inps a vari Enti, con gravi disservizi e ripercussioni negative nel rapporto con i cittadini.

Eppure non si vuol far ricorso alle graduatorie, magari impegnando i giovani vincitori a corsi di formazione intensificati per rafforzare ed aggiornare le competenze da finalizzare alla specificità dei vari comparti di lavoro. Si aspetta forse di fare nuovi, lunghi e costosi concorsi?

Si vogliono più costosamente continuare ad esternalizzare i servizi e le funzioni affidandosi a società-cooperative compiacenti e docili nell’assunzione di personale d’interesse, con chiamate dirette, in barba ai proclami sul merito e sulla trasparenza?. Volete riparare adesso che Vi accingete ad una nuova «Legge di Stabilità»? Sono un Genitore.
Rimanendo in attesa di riscontro, ringrazio per l’attenzione.
Angelo Falbo


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