Apprendo dalla stampa locale che persone, rivestendo ruoli più o meno rilevanti all’interno di partiti politici, continuano ad attribuirmi responsabilità riguardanti il mio operato nella amministrazione Speranza e in quella Mascaro, basandosi su generalizzazioni di fatti e fornendo dichiarazioni prive di fondamento e motivazione.

Con la mia precedente nota del ho già informato la Comunità cittadina circa l’evoluzione dei fatti e, con la presente, nel riaffermarne i contenuti preciso soltanto che la locuzione da me utilizzata “Piano di zona” relativa agli anni 2009 e successivi è da intendersi quale Piano distrettuale degli interventi socio assistenziali per la cui formulazione e redazione il Comune all’epoca ha seguito l’iter di coinvolgimento dei diversi attori istituzionali (diversi Comuni del distretto, Azienda sanitaria locale, oggi ASP, la Provincia nei casi di sua competenza ), Sindacati e Cooperative e Associazioni afferenti il Terzo Settore,  con le modalità già espresse nel precedente mio comunicato.

E’ vero che si può parlare di Piano di zona soltanto dopo che la Regione Calabria ha provveduto con atti di propria competenza a creare i presupposti di attuazione della legge regionale 23/2003; è altrettanto vero che l’annotazione della inesattezza della terminologia è stata artatamente utilizzata per l’affermazione di fatti e circostanze chiaramente destituite di fondamento.

Ribadisco con fermezza che la sottoscritta Teresa Bambara non intende prendere parte alla, purtroppo frequente, bagarre pre-elettorale.

Tale prassi, praticata da tanti, denota lo spessore culturale di chi se ne serve con finalità prettamente elettorali non affrontando seriamente e nel merito i temi di interesse delle cittadine e dei cittadini della nostra Comunità.