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14 ottobre 2023

News Lamezia e lametino

LAMEZIA. Dimensionamento scolastico: «Nessun obbligo di legge, sono scelte politiche scellerate della Provincia avallate dall’amministrazione Mascaro»: NOTA STAMPA DI ROSARIO PICCIONI (LBC)


Quello che sta accadendo in questi giorni nella nostra città, nella provincia di Catanzaro e in tutta la Calabria sul fronte dell’Istruzione scolastica ha una chiara responsabilità politica: la scelta scellerata del Governo Meloni di tagliare i fondi in un settore che è invece vitale per il presente ed il futuro dei nostri figli e del nostro Paese!!! Dove erano i parlamentari di centrodestra della nostra Regione quel giorno in cui il Parlamento ha votato la legge di bilancio che ha previsto i tagli i cui effetti devastanti stiamo vedendo in questi giorni? Dove sono oggi e che cosa dicono i parlamentari del centrodestra calabrese che appoggiano il governo Meloni? Dove è e che cosa dice sui tagli che stanno per arrivare nella nostra città l’on. Furgiuele che è l’unico parlamentare della città di Lamezia Terme e che sostiene convintamente il governo Meloni?

Ma veniamo al dimensionamento scolastico che più ci interessa da vicino e che riguarda la nostra città: la Provincia di Catanzaro e il Comune di Lamezia Terme dovrebbero avere il buon senso di dire ai cittadini le cose come stanno realmente. Quelle che si andranno a discutere in consiglio provinciale lunedì prossimo non sono scelte “obbligate” dalla legge  ma vere e proprie scelte politiche adottate dalla Provincia di Catanzaro e avallate dall’amministrazione Mascaro. Per non fare emergere le proprie chiare responsabilità politiche Provincia e Comune stanno dicendo di avere le mani legate tirando fuori la storia dei numeri: sostengono che per avere l’autonomia scolastica un istituto deve avere almeno 900 iscritti. Nulla di più falso!!! Il dato dei 900 iscritti serve solo a stabilire a livello Provinciale il numero complessivo dei Dirigenti scolastici autorizzati per l’intera Provincia. E se andiamo a guardare la popolazione studentesca complessiva della nostra città che è oltre i 12.000 studenti, applicando il criterio dei 900 alunni per ogni dirigente alla nostra città spetterebbero 14 Dirigenti che infatti sono quelli che attualmente ci sono!!! Invece con la proposta che sta per passare in Provincia prima e in Regione poi, Lamezia scenderebbe da 14 a sole 9 Dirigenze scolastiche!!! Un dato che certamente è mortificante per Lamezia che ancora una volta ne esce veramente a pezzi.
Basta leggere gli atti ufficiali per dire che le cose non stanno come vorrebbero farci credere. E del resto la stessa Princi, vicepresidente della Regione con delega all’Istruzione, stando a quanto dichiarato dai dirigenti lametini sulla stampa, avrebbe ribadito che “le linee guida regionali, non prevedendo un tetto massimo o minimo, danno alle Province la possibilità di scegliere quali autonomie tutelare sulla base dei bisogni dei territori”. Quindi: nessun “obbligo” numerico, nessun “obbligo” di tutela delle aree disagiate!!!

Come rappresentanti istituzionali abbiamo il dovere, morale e politico, di dire ai cittadini la verità e assumerci le responsabilità delle nostre posizioni e decisioni.
Stando agli atti ufficiali emergono chiaramente alcuni dati che è doveroso che i cittadini, le famiglie e le realtà scolastiche della nostra città conoscano: se è vero che le linee guida regionali, sulla base dei tagli disposti dal Governo Meloni, hanno stabilito 14 autonomie scolastiche in meno per la Provincia di Catanzaro, la “distribuzione” dei tagli che hanno portato alla proposta di 7 autonomie in meno per Catanzaro, 5 in meno per Lamezia  e solo 2 rispettivamente in due Comuni dell’hinterland catanzarese è invece una scelta tutta politica dell’amministrazione provinciale di centrodestra a guida Mormile!!!

Purtroppo ancora una volta Lamezia paga la debolezza politica ed istituzionale: oggi stiamo toccando con mano cosa vuol dire avere un solo Consigliere Provinciale e soprattutto non avere a capo della Provincia Mascaro che, come noto, ha dovuto cedere il passo all’attuale presidente Mormile preferitogli dal centrodestra. La realtà è che essendo il Consiglio provinciale composto soprattutto da amministratori di piccoli comuni, questi hanno fatto rete sotto la regia del presidente Mormile sulla pelle di Lamezia!!! Alcune aree della provincia infatti sono state letteralmente graziate e a farne le spese è la nostra città.

Se ieri in commissione consiliare tanto il consigliere provinciale Mastroianni quanto l’assessore Gargano hanno candidamente ammesso davanti a tutti i consiglieri comunali di avere le “mani legate” di fronte alle indicazioni tassative della Regione, la realtà è un’altra ed è quella messa nero su bianco nelle linee guida regionali. Al paragrafo sui criteri generali per la programmazione della rete scolastica, i principali criteri da adottare indicati dalla Regione non sono quelli numerici – come vorrebbero farci credere consigliere provinciale e amministrazione comunale – ma “densità abitativa, degli sviluppi demografici della popolazione scolastica nel breve periodo e delle caratteristiche del territorio, del disagio socio-economico e della povertà educativa.”.

Ecco la verità ed è bene che la sappiano le famiglie, i docenti e il personale scolastico, i dirigenti e tutta la città: non esiste nessun obbligo imposto dall’alto di accorpare e, in generale, di far perdere l’autonomia agli istituti scolastici sotto i mille alunni!! Sono chiare scelte politiche, che lunedì prossimo saranno approvate dal consiglio provinciale e che, come emerso ieri in maniera palese, l’amministrazione Mascaro attraverso l’assessore Gargano sottoscrive in toto.

Ma c’è di più! Altro che Comune con “le mani legate”. Nel rapporto di concertazione con la regione che alla fine è l’organo che approva il piano regionale, a pagina 11, paragrafo Comuni e Unioni dei Comuni, si legge chiaramente che “i Comuni hanno competenza in materia di istituzione, aggregazione, fusione e soppressione di scuole del I ciclo, in attuazione delle Linee di indirizzo regionali”. Vorremmo sapere: quale proposte sono state messe sul tavolo dall’amministrazione Mascaro rispetto a quanto di sua competenza? Se, come ieri ha pubblicamente dichiarato il consigliere provinciale Mastroianni, il Comune di Gizzeria ha sostenuto la sua scelta di unirsi ai Comuni del litorale tirrenico per quanto riguarda gli istituti scolastici, è legittimo chiedersi: cosa ha fatto l’amministrazione comunale di Lamezia? Se oggi l’Istituto comprensivo di S. Eufemia, perdendo i plessi di Gizzeria, rischia di essere accorpato ad altri istituti, è bene che i cittadini sappiano che non è né frutto del caso né di imposizioni dall’alto, ma frutto dell’immobilismo e della evidente debolezza politica dell’amministrazione Mascaro anche rispetto a Comuni più piccoli dell’hinterland lametino.

Con i cittadini abbiamo il dovere di essere chiari: l’attuale disegno di dimensionamento della rete scolastica è il prodotto di scelte politiche del consiglio provinciale che andrà a deliberare nei prossimi giorni e dell’amministrazione Mascaro.  Il dovere di trasparenza vale per tutto, in misura ancora maggiore su un tema come quello della scuola, questione vitale per il presente e il futuro dei nostri figli, delle nuove generazioni e di tutta la società.

Rosario Piccioni, consigliere comunale “Lamezia Bene Comune”


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