Una vicenda allucinante, vissuta da un pensionato di Lamezia Terme che ha  come protagonisti, da una lato, il bisogno e la solitudine di una persona disabile e, dall’altro, la disumanità delle istituzioni, nello specifico il Comune di Lamezia Terme.

L’8 di Maggio 2024 veniva prodotta dall’ottantacinquenne pensionato istanza per la concessione  di uno stallo (parcheggio) di sosta disabile personalizzato a beneficio della propria coniuge. Due mesi dopo, esattamente l’8 luglio 2024, il maresciallo capo della polizia urbana e il comandante del medesimo corpo comunicavano  (prot. N, 38603 dell’08/07/2024) al geometra comunale, responsabile del settore, che lo stallo richiesto poteva essere realizzato tra i civici 56 e 58 di via Fiorentino, sede del domicilio.

Trascorsi altri 52 giorni senza alcun positivo riscontro,  in data 30 Agosto 2024, tramite Pec inviata alle 17:10 del 30/08/2024 al Sindaco del Comune di Lamezia Terme e al Comandante della  Polizia Locale, interveniva il Tribunale per i Diritti del Malato della Rete di Cittadinanzattiva di Lamezia Terme, al quale il pensionato si era rivolto. Nella PEC sopra richiamata, il TDM chiedeva di sapere quali fatti ostativi erano intervenuti,  dall’8 luglio, data dell’autorizzazione sopra citata, che non avevano consentito di definire la pratica in tempi accettabili. Superati ormai 5 mesi dalla richiesta di concessione e tre dal positivo parere della Polizia Urbana,  appare incomprensibile  il dilatarsi ulteriore dei tempi di attivazione dello stallo di sosta, che non aiuta la persona disabile e chi se ne occupa a fruire, com’è nel loro diritto, di  un servizio indispensabile. Della lesione di tale diritto è doveroso che chi governa la Città di Lamezia Terme ne risponda. E alla svelta.

Fiore Isabella

(Ex Consigliere Comunale di Lamezia Terme)