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2 novembre 2017

News Lamezia e lametino

Lamezia Terme: il centrosinistra decide di non partecipare ai lavori del Consiglio comunale e chiede le dimissioni di tutti


In coerenza con le posizioni assunte nei giorni scorsi, noi consiglieri del centrosinistra non parteciperemo ai lavori del Consiglio comunale previsti per domani 3 novembre.

Avevamo chiesto al Sindaco e alla maggioranza un segnale di responsabilità e di rispetto delle istituzioni, viste le decisioni imminenti che spetteranno al consiglio dei ministri su un eventuale scioglimento del consiglio comunale.

Nessuno vuole che il Comune si fermi. Fin quando non vi sarà la decisione del governo, l’amministrazione ha il dovere di proseguire l’attività ordinaria e di dare risposte ai cittadini sulle esigenze più impellenti. Ma su questioni complesse e dirimenti per il futuro della città, come quelle che sono all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, è dovere fermarsi e attendere le determinazioni del ministro degli interni e del consiglio dei ministri.

In particolare, l’adozione del piano di zonizzazione acustica del territorio, atto propedeutico all’approvazione del piano strutturale comunale, e la modifica del Documento unico di programmazione (Dup) sono atti troppo importanti per essere affrontati in questa fase.

La nostra assenza ai lavori di domani è un atto di responsabilità verso le istituzioni e di rispetto di questo Consiglio comunale che, vista la situazione estremamente delicata in cui si trova dopo le conclusioni della commissione d’accesso, non può assolutamente permettersi di forzare la mano e adottare atti che segneranno il futuro della città per i prossimi decenni.

Così come per senso di responsabilità verso la città, vista l’ostinazione del sindaco e il perdurare del suo atteggiamento negazionista, vogliamo rivolgere un accorato appello a tutti i consiglieri comunali: dimettiamoci e poniamo fine subito a questa situazione. Noi consiglieri del centrosinistra siamo pronti a rassegnare le dimissioni anche domani mattina, se ci saranno almeno altri otto consiglieri disponibili a fare altrettanto.

Se ci dimettessimo solo noi cinque, subentrebbero altri cinque consiglieri e quindi non cambierebbe nulla. Siamo consapevoli, ed è giusto che i cittadini lo sappiano, che il Consiglio dei ministri potrebbe deliberare in ogni caso lo scioglimento, anche in caso di fine anticipata della consiliatura. Ma in caso di dimissioni di almeno la metà più uno, la eventuale notifica dello scioglimento non arriverebbe a noi consiglieri, rappresentanti dei cittadini, ma ad un commissario prefettizio.

Con questo atto, di fronte all’onta del terzo scioglimento, vogliamo difendere la dignità e l’onore della nostra città, che siamo convinti stia a cuore a tutti i consiglieri comunali. Ci appelliamo perciò a tutti i colleghi consiglieri in nome di un sussulto di orgoglio per la città.

Per il bene di Lamezia, in questo momento dobbiamo compiere atti di responsabilità e dimostrare con i fatti il nostro amore per la città.
Nicola Mastroianni, consigliere PD
Mariolina Tropea, consigliere PD
Pino Zaffina, consigliere PD
Rosario Piccioni, consigliere «Lamezia insieme»
Aquila Villella, consigliere «Città Reattiva»


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