E’ stata dedicata con una semplice e commovente cerimonia ad Adele Bruno, giovane lametina vittima di femminicidio nel 2011, una sala della biblioteca comunale di Lamezia Terme.
La targa, offerta dal Comune, è stata scoperta da Rosario Bruno, papà di Adele, mentre l’associazione Ara Donne insieme, che ha fortemente voluto l’evento, ha donato alla Biblioteca il dipinto del maestro Caporale intitolato «Nessun nodo violento leghi mai la nostra vita».
Presente alla cerimonia anche la triade commissariale, composta da Francesco Alecci, Maria Grazia Colosimo, Rosario Fusaro i quali hanno ribadito l’idea di aver «semplicemente accompagnato il desiderio di queste due associazioni con la consapevolezza di fare la cosa giusta» e la soddisfazione di aver trasmesso, con un gesto simbolico così importante, i valori in maniera giusta e appropriata, sottolineando l’impegno di tutte le donne lametine che combattono per il superamento degli stereotipi di genere.
Katia Nero, responsabile di Donne Insieme, ha raccontato con visibile emozione il lungo percorso compiuto per arrivare all’intitolazione della Sala e alla realizzazione del dipinto. La presidente di Ara Donne Insieme, Nadia Donato, ha ringraziato la dottoressa Colosimo, che ha accolto sin dal primo momento il progetto, e le istituzioni e le associazioni che hanno dato e danno forza e coraggio per combattere la violenza sulle donne. «Adele è con noi, è ormai un simbolo contro la violenza di ogni genere», ha concluso, «non solo verso le donne, un mondo che vuole vivere meglio deve eliminare ogni tipo di orrore e dobbiamo lavorare tutti insieme».
Presenti tante donne, giornaliste e non, insieme ad esponenti dell’Associazione Italiana Donne Medico, Centro Antiviolenza Demetra, Associazione Caduceo, Fidapa e Soroptimist, che tutte hanno ribadito, in nome di Adele, di continuare ad intraprendere con rinnovato impegno azioni a difesa delle donne.