Lasciare a secco per quasi due giorni senza dare comunicazione adeguata nei tempi giusti quasi 1/3 dei cittadini lametini, è un fatto inaccettabile. Negli ultimi due giorni, a causa del guasto all’impianto di Scinà, tante famiglie lametine sono rimaste senz’acqua nelle loro case e tante attività commerciali, in particolare gli operatori della ristorazione, sono stati costretti tra venerdì sera e la giornata di sabato a mandare via i clienti.

In tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, per un bar o una qualsiasi attività, chiudere le porte ai clienti a causa di un disservizio pubblico, è una situazione imbarazzante che non possiamo permettere. Quanto accaduto in questi giorni, ci auguriamo non si ripeta.

Nella giornata di ieri ho presentato un’interrogazione urgente al sindaco e all’amministrazione comunale per chiedere cosa è stato fatto negli ultimi due mesi per migliorare la rete idrica nella nostra città, in particolare dopo i disagi verificatisi a fine giugno, che hanno lasciato senza acqua intere zone tra Sambiase, Caronte, Capizzaglie e Savutano.

In quell’occasione, come V Commissione consiliare, avevamo interloquito con il direttore generale della Lamezia Multiservizi Paolo Villella chiedendo che sia il sindaco che il presidente della Multiservizi facessero pressione sulla SoriCal per intervenire sulla rete idrica lametina, investendo in progetti in grado di migliorare in modo strutturale la qualità del servizio idrico nella nostra città. Non possiamo sempre gridare all’emergenza o mobilitarci solo dopo che i guasti si verificano con conseguenti danni per i cittadini.

Senza voler fare polemiche strumentali, non posso non stigmatizzare l’inadeguatezza con cui Comune e Multiservizi hanno gestito la vicenda di questi giorni, a cominciare dai ritardi nella comunicazione dei disservizi ai cittadini. Chiediamo all’amministrazione comunale come si sta muovendo nei confronti di Sorical e cosa vuole fare nel più breve tempo possibile per evitare che disservizi come quelli degli ultimi due giorni si ripetano.

Lamezia ha diritto ad avere un servizio idrico di qualità attraverso investimenti adeguati. Il Sindaco batta i pugni sui tavoli regionali, come hanno fatto e stanno facendo i sindaci di altre città della Calabria, per porre un argine a situazioni inaccettabili come il fatto che guasti riparabili in 24 ore richiedano più giorni quando si verificano nella nostra città, perché manca una squadra di intervento a Lamezia Terme ed è necessario attendere l’arrivo di tecnici esterni.

Così come chiediamo alla Lamezia Multiservizi una comunicazione tempestiva ed adeguata, che negli ultimi due giorni non è stata data: bisogna raggiungere tutti gli utenti tenendo conto che non tutti i cittadini leggono i giornali o accedono ad Internet per leggere i comunicati stampa.

Guasti e disagi che si stanno verificando purtroppo sempre più spesso nella nostra città, ci confermano la validità delle ragioni del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, che in tutto il Paese si oppone al cosiddetto Decreto Madia. Ho già presentato una mozione per chiedere anche al nostro Consiglio comunale di opporsi a una normativa che, vanificando gli esiti del referendum del 2011, punta a riaffermare logiche di privatizzazione e di mercato nella gestione dei servizi pubblici e quindi anche dell’acqua.

Quanto succede a Lamezia e in Calabria, è la prova che c’è bisogno di un sistema pubblico di gestione del servizio idrico per garantire nei fatti l’acqua come bene comune ed universale e un servizio di qualità per tutti i cittadini. Anche alla luce degli insopportabili disagi di questi giorni, mi auguro che in Consiglio comunale si apra una discussione tra tutte le forze politiche su questo tema, che possa essere da stimolo anche al percorso della proposta di legge per la riorganizzazione del servizio idrico integrato che presto approderà in Consiglio regionale.
Rosario Piccioni
Consigliere comumale di «Lamezia Insieme»