Di Giampiero Scarpino
È giunto il momento tanto atteso della Grande Processione di Sant’Antonio del 14 giugno. Una processione storica, una statua storica del 1600, in abito vero, cappuccino, una eccezione per la nostra città visto che Antonio era un frate Francescano minore, vestendo l’abito di Francesco. L’abito cappuccino sarebbe arrivato con la creazione dell’ordine dei frati Cappuccini, quelli con il cappuccio piccolo, dal 1600 di stanza sul colle con una comunità. Pronti gli statutari del quartiere Vignola a portare la bella Statua ed a ricordare Antonio Caruso che da qualche mese non c’è più. Bello, sorridente, giovane, accattivante, Sant’Antonio passerà tra la gente con quell’ondeggiare che sembrerebbe un ballo allegro in una festa allegra. Ci sarà la Banda Città di Lamezia Terme, ci saranno i ragazzi del coro Sant’Antonio con la chitarra, ci saranno le mamme con la reliquia di Sant’Antonio. Ci sarà un frate che invita a pregare. Intanto la processione si sgrana a via Garibaldi, arranca a Santa Lucia, scivola veloce tra i fuochi d’artificio di via Torre, saluta il Vescovo ed inizia un cammino “serio ” verso Calia. La Campanella della chiesina rimette tutti in cammino in discesa via Milite Ignoto, Franceschina che non c’è piu, Tonino Gaetano col suo buffet. E poi via per Terravecchia, Via cap Manfredi, Piazza d’armi, via Loriedo, Viale Stazione tra un bagno di folla. Via Colelli, Primo Maggio e Crocefisso accompagnano la bella statua all’incoronazione in piazza Bovio. Poi Vescovo e Capitolo Cattedrale e la processione fa la sua sfilata trionfale sul Corso Numistrano per poi rientrare al colle. Una processione di preghiera? I frati ci provano ma questa è una processione di festa, allegria, banda e ritmi. I fuochi suggellano il rientro. Sant’Antonio è sul sagrato e tutti invocano il bis come al teatro. Ogni anno è così ed è tutto molto bello. Noi la commenteremo in tv con il pensiero rivolto alla vita ed ai luoghi del Santo. Appuntamento alle 17 sul sagrato, in tv, sulle tv social. Con Massimo Mercuri, Maria Scaramuzzino e Massimo Iannicelli siamo pronti al commento ed all’insegnamento che il Santo ci lascia: Acclamate al Signore voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, fatevi prendere da lui per mano con esultanza. “Voi siete luce della terra” recitava Giovanni Paolo II ai giovani. Stessa cosa dirà Sant’Antonio a chi lo seguirà e chiederà a Lui le grazie corporali e spirituali.