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1 agosto 2024

News Lamezia e lametino

LAMEZIA. «Una sede per l’Ecomuseo della memoria contadina, un gesto di rispetto»: nota stampa Fiore Isabella (ex consigliere comunale)


Non ho alcuna incertezza nel sostenere la richiesta di Piero Renda all’Amministrazione comunale di Lamezia Terme, perché metta a disposizione un luogo per l’ecomuseo della memoria contadina. Mi sostiene la convizione che si tratti di un gesto di rispetto per Umberto Zaffina, che ha dedicato la sua vita con passione ed impegno lungimirante alla ricerca di tutto ciò che ha caratterizzato la vita della società contadina nella piana lametina. Una società figlia di un’economia locale legata all’agricoltura e al sudore degli uomini e delle donne in una terra che ha affidato il destino dei suoi figli alla valigia di cartone dopo l’immane tragedia della seconda guerra mondiale. Questa mia convinzione nasce anche dal dolore  di aver dovuto assistere, in questi ultimi anni, alla mercificazione degli immobili comunali, ivi compresa la cantina sociale di Sambiase, venduta e oggi demolita; Sì, proprio il luogo fisico più appropriato che oggi si cerca per conservare la memoria contadina.

Grazie ad una sensibilità amministrativa a corto di richiami sentimentali per il passato, invece dell’esposizione dei mezzi che trasformavano il mosto in vino, probabilmente troveremo, fra qualche tempo, “scaffalate” di prodotti a prova di consigli per gli acquisti. Il tutto mentre la storia degli utensili, degli attrezzi per l’agricoltura e degli oggetti del passato, ricostruita con certosina pazienza dal prof. Umberto Zaffina, rischia di ammuffire assieme al ricordo dei contadini che l’hanno scritta. Piero Renda, suggerendo l’idea del museo, parla della conversione della vecchia stazione di Carbone Battersea Power station di Londra e paventa una soluzione che le somigli. Nel vicino Galles esiste, aperto ai visitatori nel 1983, il Big Pit National Coal Museum che conserva la storia di una miniera di carbone funzionante dal 1880 al 1980. E dal 1980 in poi è meta di maree di visitatori che valorizzano la sua storia  e producono, grazie all’indotto, enormi risorse. In una breve recenzione, un visitatore entusiasta racconta “…siamo scesi 90 metri sottoterra e la guida ci ha raccontato  tantissime curiosità sulla miniera e sulla vita dei minatori”.

Io, in questo momento, faccio fatica ad individuare, per conservare ciò che resta del mondo contadino, il luogo più idoneo dove conservare il patrimonio di cose che la storia ci ha consegnato. C’è bisogno, una volta restaurati, di uno spazio di esposizione per gli oggetti del passato; c’è bisogno di conservare memoria  delle file infinite di conferitori di uva della piana di S.Eufemia; c’è bisogno di  non seppellire i vecchi ed elementari algoritmi che guidavano la trasformazione del prodotti. C’è bisogno di non dimenicare le testimonianze di chi sognava che nei bar di  San Pietroburgo, in alternativa alla Vodka, si gustasse, oltre al Barolo, anche il vino di Sambiase.

 

Fiore Isabella

(Ex Consigliere Comunale di Lamezia Terme)

 


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