I ricchi dal cuore d’oro esistono: è il caso di Éric Belile, il francese proprietario del colosso della cancelleria Générale de bureautique che, al momento di andare in pensione, ha deciso di rinunciare a 4 milioni di euro e ha donato l’attività ai suoi dipendenti.

Belile, nel decidere se vendere la Générale a un manager esterno per una grossa cifra a 6 zeri o cederla al suo personale ad un prezzo di favore, non ha avuto dubbi per la seconda opzione, anche perché contrario ai licenziamenti che ci sarebbero sicuramente stati nel nuovo eventuale assetto.

«Non mi importa di perdere 4 milioni di dividendi in 7 anni», continua a spiegare ai giornalisti, « e preferisco avere meno soldi in tasca ma sapere che l’impresa resterà ai miei ragazzi. Devo tutto ai miei dipendenti, per me è naturale che l’azienda rimanga nelle loro mani. Il mio non è un gesto altruista, è il giusto risarcimento».

Per consentire ai dipendenti di acquistare la Générale Eric Belile, con un passato di operaio e profugo algerino arrivato in Francia nel 1962, ha sottoscritto con loro un accordo chiaro e vantaggioso: il gruppo dovrà versare una somma iniziale e il resto a poco a poco, prendendo l’importo dai ricavi aziendali.

Inoltre, per far sì che l’impresa rimanga in attivo, l’ex capo si è impegnato a formare e affiancare il personale per i prossimi 5 anni. Del resto, la Générale è un’azienda solida che produce un fatturato di 8 milioni di euro ed è cresciuta negli ultimi 12 mesi del 25 per cento.