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1 gennaio 2016

News

Lavoratori socialmente utili. Piccioni (Lamezia Insieme): «Perché l’Amministrazione Mascaro non ha aspettato la sentenza della Consulta su ricorso della Regione Veneto?»


Esprimo grandissima soddisfazione per la sentenza n. 272/2015 della Corte Costituzionale con cui è stata dichiarata l’illegittimità dell’art. 41, comma 2, del Decreto legge n. 66/2014, che stabiliva il divieto di procedere a qualsiasi forma di assunzione, anche a tempo determinato, per le amministrazioni che non rispettavano i tempi medi di pagamento, fissati a 90 giorni per il 2014 e a 60 giorni per il 2015.

Accogliendo il ricorso della Regione Veneto, la Consulta apre una nuova prospettiva per tutti gli enti locali che, a causa del vincolo posto nella norma, sono stati costretti a bloccare le assunzioni e i percorsi di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, rinunciando a risorse fondamentali per la vita dei Comuni e generando situazioni di precariato e incertezza lavorativa per tanti lavoratori.

Anche per quanto riguarda le vicende che hanno interessato il nostro Comune – i 10 vincitori di concorso i cui contratti erano stati sospesi a marzo 2015 con ingiunzione del Ministero dell’Interno e i 13 Lsu che ad ottobre hanno visto la risoluzione del loro contratto e il reinserimento nel bacino regionale – la sentenza della Corte Costituzionale ci indirizza verso una soluzione positiva.

E’ una decisione che fa giustizia! Ai 10 lavoratori, che hanno vinto una regolare selezione pubblica e hanno diritto a ricoprire i loro incarichi all’interno del Comune, e ai 13 Lsu che devono poter continuare a svolgere le funzioni che per tanti anni hanno svolto a servizio della collettività, proseguendo il percorso virtuoso di stabilizzazione che abbiamo avviato negli anni scorsi e che all’inizio del 2015 ci ha consentito di stabilizzare tutti gli Lsu e Lpu presenti da moltissimi anni presso il nostro Comune.

La Corte richiama al legislatore il principio costituzionale della proporzionalità e la palese contraddizione di un blocco delle assunzioni che, colpendo indistintamente ogni violazione dei tempi medi di pagamento, può investire amministrazioni che sono in ritardo per cause non a loro imputabili: non si può fare di tutta l’erba un fascio, non si possono penalizzare i Comuni che non riescono a far fronte nei tempi giusti ai pagamenti per ragioni legate al rispetto del patto di stabilità o per i ritardi nei trasferimenti statali.

La sentenza della Consulta conferma la validità della linea che da novembre ho portato avanti, sollecitando la delegazione parlamentare di Sel – Sinistra Italiana a farsi carico delle problematiche dei precari e dei lavoratori degli enti locali calabresi nell’ambito della discussione sulla legge di stabilità 2016. Quando sono in gioco i diritti dei lavoratori e ci si trova di fronte a palesi contraddizioni normative, è la politica che deve fare la sua parte! Per questo, soprattutto alla luce di questa sentenza, ritengo che il comportamento dell’amministrazione Mascaro rispetto alla vicenda dei 13 Lsu sia stato inadeguato, frettoloso e superficiale: ci si è limitati ad applicare il riscontro tecnico del Ministero dell’Interno, in base al quale con la delibera del 14 ottobre scorso l’amministrazione comunale ha sciolto i contratti dei 13 Lsu con il Comune di Lamezia e li ha reinseriti nel bacino regionale.

È la cifra dell’amministrazione Mascaro che si limita a svolgere il compitino tecnico senza lasciare spazio ad alcuna valutazione politica. Cosa che del resto è ormai evidente agli stessi consiglieri componenti della maggioranza che ogni giorno devono prendere atto di una gestione “ragionieristica” della cosa pubblica. Mai un’assunzione di responsabilità, mai un’idea, mai una visione ma solo una rigida e fredda applicazione delle norme tecniche.

Perché l’amministrazione non ha aspettato l’esito del ricorso alla Consulta della Regione Veneto? A quest’ora i 13 lavoratori del nostro Comune non avrebbero perso un anno di attività, che ha rappresentato sicuramente un momento di grande incertezza per la loro vita personale e familiare e ha rallentato l’attività amministrativa.

Accogliamo il segnale positivo che giunge con la sentenza della Consulta, che mi auguro farà trascorrere un Natale più sereno ai tanti precari degli enti locali calabresi e aprirà una nuova fase nel rapporto tra governo ed enti locali che, anziché basarsi su soluzioni prettamente ragionieristiche, tenga conto delle esigenze reali dei Comuni che ogni giorno devono confrontarsi faccia a faccia con i bisogni e le aspettative dei cittadini. Che non sono numeri, ma persone.
Rosario Piccioni
Consigliere comunale «Lamezia Insieme»


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