Lavoro, Draghi convoca mercoledì i sindacati
24 luglio 2022

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Lavoro, Draghi convoca mercoledì i sindacati


Il governo convoca Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi per mercoledì prossimo alle 10. Lo si apprende da fonti sindacali. Sul tavolo, spiegano, dovrebbe esserci il pacchetto di misure del decreto annunciato, nell’ultima riunione tra esecutivo e organizzazioni sindacali, per la fine del mese per fronteggiare l’emergenza economica e sociale. Il Governo, ricordano le stesse fonti, si era impegnato a convocare preventivamente le parti sociali.

Draghi aveva incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri il 12 luglio scorso, mentre il giorno successivo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Nella riunione con i sindacati, che si è svolta un paio di giorni prima dell’apertura della crisi di governo, il governo aveva aperto a un confronto da portare avanti entro fine luglio prima di varare il nuovo decreto anticrisi per fronteggiare l’emergenza, legata alla nuova fiammata inflazionistica. L’esito dell’incontro non aveva convinto soprattutto Cgil e Cisl dal momento che, come hanno dichiarato Landini e Bombardieri, da parte del governo non erano ancora emersi risposte e contenuti concreti a beneficio di un aumento dei salari in busta paga, di lotta alla precarietà e di un taglio al cuneo fiscale. Di diverso tenore, invece, la valutazione di Sbarra che ha parlato di incontro positivo e potenzialmente decisivo. Ma, dopo il terremoto politico che ha spianato la strade alle elezioni politiche anticipate, unanime è stata la richiesta che si è levata dalle tre ‘centrali’ confederali e cioè che, pur nel disbrigo degli affari correnti, l’emergenza economica e sociale venisse comunque affrontata dall’esecutivo, in questa delicata fase.

Si tratta ora di vedere come e su quali basi ripartirà e si dipanerà il filo del confronto tra governo e parti sociali. Sul tavolo dell’incontro del 12 luglio, non c’era solo il salario minimo nel piano sul lavoro portato dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ma una manovra più articolata. L’impianto presentato parte dai salari minimi per settore da legare ai contratti leader per ogni comparto, passa dal taglio del cuneo fiscale e dalla decontribuzione per sostenere le assunzioni stabili per arrivare alla definizione di meccanismi di premialità per sostenere la chiusura dei contratti scaduti da anni e che coinvolgono una platea tra i 6 e gli 8 lavoratori. Un piano che, come spiegato dal ministro in conferenza stampa tenuta insieme con Draghi nel pomeriggio del 12 luglio, ha ricevuto “il consenso e la disponibilità all’approfondimento” di Cgil, Cisl e Uil.


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