il professore Francesco Aiello
18 giugno 2017
il professore Francesco Aiello

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L’economia della Calabria e l’inutilità dei fondi strutturali. Domani all’Unical la presentazione del rapporto della Banca d’Italia


Lunedì 19 giugno alle ore 10 presso l’Aula University Club dell’Università della Calabria si presenterà il rapporto L’economia della Calabria redatto dalla Banca d’Italia (Filiale di Catanzaro). L’iniziativa è co-organizzata dalla Banca d’Italia e dal Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza «Giovanni Anania» dell’Unical.

Dopo i saluti istituzionali di Gino Mirocle Crisci, rettore dell’Università della Calabria, di Filippo Domma, direttore del Dipartimento Desf «Giovanni Anania» e di Sergio Magarelli, direttore Banca d’Italia Filiale di Catanzaro).

La giornata proseguirà con le relazioni del dott. Giuseppe Albanese della Banca d’Italia (Filiale di Catanzaro) e del dott. Guido De Blasi del Servizio struttura economica della Banca d’Italia di Roma e si concluderà con gli interventi di Francesco Aiello, professore ordinario di Politica Economica e fondatore di OpenCalabria e di Rosanna Nisticò, professore associato di Politica Economica presso l’Università della Calabria.

Albanese presenterà gli aspetti più salienti che hanno caratterizzato l’economia regionale negli ultimi anni, descrivendo, in particolare, l’evoluzione della congiuntura nel 2016 e le trasformazioni della struttura occupazionale, produttiva e finanziaria della regione.

L’intervento di Guido De Blasi sarà centrato sul Mezzogiorno e le Politiche e, in particolare, sul ruolo della spesa comunitaria. Un approfondimento del suo intervento riguarderà l’efficacia dei fondi strutturali in Abruzzo. Si mostrerà come il Pil pro-capite di quella regione non mostri una dinamica di crescita auto-sostenuta, in assenza di aiuti, ossia dopo l’uscita dell’Abruzzo dalle regioni dell’Obiettivo 1.

«Questo risultato», dichiara il professore Aiello «conferma che i fondi strutturali hanno un mero effetto ridistributivo e non intaccano le condizioni di offerta delle regioni che ne beneficiano. Ciò implica che essi sono inefficaci in termini di cambiamento delle condizioni produttive di lungo periodo che è, non dimentichiamolo, la ragione della loro esistenza».

«Il sostegno che essi garantiscono», prosegue Francesco Aiello «è limitato solo al periodo della loro implementazione ed è semplicemente legato all’erogazione delle risorse che essi mobilitano.

«E’ chiaro a tutti che se si partecipa ad un bando, se ne traggono dei benefici perché si ricevono risorse per i progetti finanziati. Tuttavia, se le attività che si svolgono sono inutili, è altrettanto chiaro che al termine del progetto tutto ritorna allo stato iniziale».

«Questo circolo vizioso di spesa inutile caratterizza», conclude Aiello «lo stato di attuazione e l’efficacia delle politiche comunitarie in Calabria che, contrariamente alla fiabesca narrazione che ne viene data dalla politica e dall’apparato della Regione Calabria, sono del tutto inefficaci in termini di sviluppo sistemico dell’economia regionale».


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