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26 settembre 2020

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Legacoop Calabria: l’assemblea regionale Produzione e Servizi ha eletto Maurizio De Luca coordinatore del settore. Dibattito partecipato su sviluppo ed economia circolare


L’assemblea regionale di Legacoop Produzione e Servizi Calabria ha eletto Maurizio De Luca coordinatore del settore per la Calabria.
Per il presidente della cooperativa Activa – che si occupa di progettazione, ingegneria e consulting – è una conferma unanime a riconoscimento del lavoro condotto durante il precedente mandato. Assieme al coordinatore, indicato anche il coordinamento Calabria che sarà composto da: Alessia Caruso (Manufatturiero e Industriale); Aldo Canntà (Costruzioni e Impianti); Nico Pettinato (Logistica e Trasporti), Ivan Lentini (Pulizie, Servizi integrati, Igiene Ambientale); Antonio Senatore (Ristorazione); Antonio Pata (Beni Vulturali); Nicola Di Gerio (Vigilanza e Servizi Fiduciari).

Una importante occasione di confronto sul tema “Lavoro sostenibile: economia circolare, innovazione e tradizione” nella sede di Legacoop Calabria, alla presenza – oltre che del presidente regionale Lorenzo Sibio – di Paolo Laguardia, responsabile Mezzogiorno Legacoop Produzione e Servizi. Tanti gli ospiti collegati via piattaforma Zoom, tra i quali l’assessore regionale all’Ambiente e Territorio, Sergio De Caprio che ha portato il saluto istituzionale, soffermandosi sull’urgenza di un piano straordinario per la depurazione a cui puntare con la concertazione dei sindaci e le rappresentanze territoriali.
“Occorre pensare al futuro, avere una visione – ha affermato invece Sibio -. Oggi abbiamo la necessità di far ripartire il Paese, diffondendo la cultura della sostenibilità al fine di orientare le scelte dell’impiego delle risorse provenienti dal Mes, dal Recovery Fund, e dalla stessa programmazione regionale. Siamo tutti consapevoli che il Paese non può fare a meno del Mezzogiorno. Il rapporto Svimez ha evidenziato come il progressivo disimpegno delle risorse economiche verso il Sud non ha fatto altro che amplificare il divario esistente tra Nord e Sud: per questo è necessario che almeno il 34 per cento delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza siano destinati al Mezzogiorno”.

La cooperazione, ed in particolare quella di produzione e servizi, in questa fase ha ancora di più “il dovere di cogliere i propri elementi valoriali e adeguarli per dare risposte coerenti in questa fase”.
Dalle 11 si sono susseguiti una serie di interventi tematici programmati: “Ripartiamo dal lavoro Tutele e prospettive per le imprese cooperative calabresi”, con Luigi Veraldi della Segreteria CGIL Calabria e Tonino Russo, Segretario Generale CISL Calabria. “Innovazione ed economia circolare Le nuove sfide per una maggiore competitività delle imprese calabresi”, si parlerà dalle 11.30 con Silvano Barbalace, Segretario Confartigianato Calabria; Francesco Rosa, Presidente CNA Calabria; Rocco Sicoli, Vicepresidente Confcooperative.
La discussione è entrata nel vivo alle dodici con la relazione sul tema “La cooperazione di lavoro in Calabria: bilanci e proposte” di Maurizio De Luca, Responsabile Regionale Legacoop Produzione e Servizi; “ Strumenti Consortili e Grandi Cooperative per un nuovo patto associativo”, di Vittorio Di Vuolo del Consorzio Integra; Alberto Fabbricini del Consorzio Nazionale Servizi; Maurizio Errico di Conscoop; Luigi Congi di CPL Concordia.
“La missione della nostra associazione è quella di creare valore economico e sociale attraverso le imprese rappresentate, che nascono e crescono per favorire l’autogestione cooperativa di lavoratrici, lavoratori ed utenti, con il principale obiettivo di porre le persone al centro – ha detto De Luca -. Il fine è quello di affrontare il dramma sociale della disoccupazione e della crisi economica e sanitaria che stiamo ancora vivendo, ponendoci come obiettivo uno sviluppo armonico, equo e sostenibile. Se vogliamo parlare di sviluppo, se vogliamo parlare di futuro, è indispensabile parlare di giovani. La ricerca di una soluzione non può avvenire con gli strumenti di ieri, né fisici né soprattutto ideologici. Purtroppo la classe dirigente attuale, per una serie di ragioni. Il gap in termini di investimenti che ha caratterizzato il SUD fino a ieri e che sembrava fosse solo la ricostruzione plastica di un sud piagnone, oggi è un dato reale su cui tutti gli economisti si confrontano e rispetto al quale nessuno può tirarsi indietro. Tra il 2002 ed 2017 il Mezzogiorno ha perso 612.000 giovani e 240.000 laureati. La clausola che prevede che il 34 per cento di tutti i finanziamenti pubblici debbano essere d’ora in poi destinati al Sud per infrastrutture, sviluppo economico, rilancio turistico e riconversione eco-sostenibile, dovrebbe essere una certezza e questa condizione, in aggiunta alle risorse provenienti dalla comunità europea, non più come risorse sostitutive ma aggiuntive, delinea uno scenario futuro interessante per il Mezzogiorno – ha concluso -. Molta attenzione deve porsi sui temi ecologici e dei cambiamenti climatici, con la proposta del reddito energetico per favorire l’autoconsumo, sugli Investimenti per le sperimentazioni di economia circolare e sul potenziamento del trasporto sostenibile”.

Paolo Laguardia ha puntato l’attenzione sul Mezzogiorno e le sue potenzialità che possono essere esaltate e valorizzare solo attraverso un’azione unitaria: anche territorialmente, insomma, vale il detto l’unione fa la forza. “Se il Sud resta unito i progetti strutturati al livello nazionale potranno essere radicati nel singoli territori con un importante effetto moltiplicatore, non a caso – dice ancora – siamo stati i primi a parlare di macroarea nella cooperazione. Abbiamo in mano tutti gli elementi necessari per tentare di risalire la china di questa crisi post covid che, comunque, ci ha insegnato molte cose. Costruiamo un ‘terreno accogliente’ attraverso alleanze strategiche anche con le associazioni datoriali: se non saremo in grado di garantire lavoro buono e offrire sponde ai nostri giovani il Sud è destinato a scomparire. Da qui al 2050 perderemo 4 milioni e mezzo di persone”. Sanità, dissesto idrogeologico, innovazione: tutti settori in cui la cooperazione deve essere sempre più protagonista.
Indicati anche i nomi dei delegati al congresso nazionale che si terrà ad ottobre: la Calabria sarà rappresentata da Aldo Cannatà; Maurizio De Luca, Antonio Senatore e Alessia Caruso.


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