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22 novembre 2018

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L’Europa boccia la manovra. I rischi per l’Italia


Il verdetto è arrivato: l’Ue boccia la manovra. L’analisi condotta «indica che il criterio del debito», comunica la Commissione Europea, «dovrebbe essere considerato come non rispettato» dall’Italia «e che una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è giustificata».

Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis a Bruxelles spiega che l’iter della procedura per deficit eccessivo basata sul debito «prevede tempo per uno Stato per correggere il suo percorso di bilancio, prima che entrino in funzione rigidi meccanismi di enforcement».

«Con quello che il governo italiano ha messo sul tavolo vediamo il rischio che il Paese cammini come un sonnambulo nell’instabilità», ha aggiunto Dombrovskis in conferenza stampa. «Spero», ha continuato «che questo rischio venga evitato, perché, in fin dei conti, quello che è in gioco sono il benessere e la prosperità futura del popolo italiano. Il nostro lavoro è di segnalare i rischi prima che sia troppo tardi. E’ quello che la Commissione ha fatto nelle ultime settimane ed è quello che stiamo facendo oggi. Non riesco a capire come perpetuare la vulnerabilità, costituita dall’elevato debito pubblico italiano possa aumentare la sovranità economica. Invece, credo che potrebbe avere come conseguenza una maggiore austerità, più avanti».

Per il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici la manovra «comporta rischi per l’economia italiana, per le imprese, per i risparmiatori e per i contribuenti. La Commissione si sta assumendo le sue responsabilità giuridiche e politiche, nell’interesse dei cittadini italiani».

La decisione della Commissione Europea di confermare l’opinione negativa sulla manovra italiana rivista è, osserva «la logica ed inevitabile conseguenza della decisione dell’Italia di non modificare gli obiettivi di bilancio» per il 2019. Il dialogo non dev’essere un pretesto, ma una realtà, perché molto dipende dalla qualità del nostro dialogo con le autorità italiane. Il dialogo non è un’opzione, ma un imperativo assoluto».

«Non siamo ancora all’apertura di una procedura per deficit eccessivo», ha concluso Moscovici, «sta ora agli Stati membri dare la loro opinione circa il nostro rapporto (nel Comitato Economico e Finanziario del Consiglio, passaggio previsto dall’articolo 126.4 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, ndr) entro due settimane».

Alla notizia della bocciatura, il governo reagisce assicurando il dialogo con le istituzioni europee, ma non cede. Assicurando il confronto costruttivo con l’Europa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte indica come responsabile della bocciatura il debito 2017, del precedente governo, ma sottolinea come l’esecutivo sia ancora convinto «della nostra manovra, che abbiamo ben meditato e impostato. Siamo convinti della solidità del nostro impianto di politica economica e quindi sarò ben disponibile a valutare con lui i passaggi successivi. Siamo tutti concentrati a realizzare le riforme che vanno bene al nostro Paese e confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e anche per l’Europa». (fonte Adn Kronos)


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