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18 maggio 2017

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Libera su Operazione Jonny: il lavoro svolto dalla Procura deve essere accompagnato da un vero rinascimento etico


L’Operazione Jonny condotta dalla squadra mobile di Crotone e Catanzaro, dai carabinieri del Ros e del Reparto operativo-Nucleo investigativo di Catanzaro e dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Crotone, frutto di un lavoro investigativo coordinato dai magistrati della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, conferma ulteriormente l’avvenuta trasformazione della ‘ndrangheta, che, pur continuando ad interessarsi dei suoi vecchi affari, oggi ha a disposizione colletti bianchi in grado di aprire le porte di nuove frontiere, in questo caso quello del cosiddetto business migranti, dove i soldi destinati dallo Stato per l’accoglienza finivano dritti dritti nella bacinella del clan Arena.

L’Operazione ha confermato ancora una volta che Catanzaro non è un’isola felice, gli inquirenti parlano di un «diffuso sistema estorsivo» nel capoluogo e nella fascia ionica della provincia catanzarese, mettendo in luce come il clan Arena avesse monop­olizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali ed indicando quanto l’interesse mafioso sia forte verso le grandi movimentazioni di denaro pubblico che passano attraverso relazioni pericolose con imprese del territorio.

Siamo sempre più convinti che sia necessario costruire comportamenti responsabili, fondati in primo luogo sull’assenza di ogni promiscuità. La forza dimostrata dallo Stato nell’esercizio delle sue funzioni è sotto gli occhi di tutti, ora è necessario che i cittadini facciano la loro parte.

Siamo fermamente convinti che il grandissimo lavoro svolto dalla procura di Catanzaro deve essere accompagnato contemporaneamente da un vero rinascimento etico. E’ il momento, soprattutto, per gli imprenditori di denunciare senza timore e con piena fiducia nelle autorità inquirenti, i soprusi, le collusioni e le violenze attraverso cui la ‘ndrangheta pensa di poter continuare a mortificare la libertà e il benessere della nostra comunità.

È il momento per i calabresi di uscire da questo sistema vessatorio, è il momento di comprendere che rispettare le regole non è soltanto giusto, ma che pretendere il rispetto dei propri diritti è infinitamente più vantaggioso che essere soggiogato da un regime imperniato sulla violenza e sul favore.
Coordinamento provinciale Libera Catanzaro


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