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23 gennaio 2019

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Lino Banfi all’Unesco: ecco cosa andrà a fare concretamente


Lino Banfi rappresenterà l’Italia nella commissione per l’Unesco. L’annuncio dato da Luigi Di Maio sul palco della convention M5s è stato una vera sorpresa ma al netto dell’ironia che ha accolto la nomina, cosa farà esattamente il famoso comico all’Unesco?

Di Maio non ha precisato con quale ruolo Banfi, 82 anni, farà parte della commissione, presieduta dal 2016 da Franco Bernabè, manager di lungo corso con un passato in Eni e Telecom.

Il compito della Commissione è però chiaro: «Favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi Unesco in Italia”. È la Convenzione di Londra del 16 novembre 1945 a stabilire che tutti i 195 Paesi membri dell’Unesco istituiscano tali commissioni.
Tra i compiti della Commissione di cui Lino Banfi farà parte ci sono:
– fornire pareri e raccomandazioni al Governo e alle pubbliche amministrazioni sull’elaborazione e valutazione dei programmi Unesco
– collaborare con gli organi competenti per l’esecuzione delle decisioni prese alla Conferenza generale dell’Unesco (che si svolge ogni due anni);
– produrre documenti e pubblicazioni periodiche per diffondere informazioni su principi, obiettivi ed attività dell’Unesco;
– organizzare e promuovere incontri, convegni, corsi e altre attività di formazione e di studio nelle materie di competenza dell’Unesco.

Banfi, che prende il posto dello scomparso documentarista Folco Quilici, sarà quindi sicuramente chiamato a partecipare alla messa in atto delle strategie generali elaborate dall’Assemblea in stretto contatto con la Rappresentanza Diplomatica Permanente d’Italia presso l’Unesco. Al momento è praticamente certo l’impiego di Lino Banfi come “testimonial” dell’Italia e degli eventi culturali organizzati e patrocinati dall’Unesco.

Sarà Alberto Bonisoli, ministro delle Cultura, l’esponente del governo con cui Lino Banfi sarà chiamato a interfacciarsi soprattutto per quanto concerne le future candidature alla lista del patrimonio mondiale. La Commissione nazionale italiana per l’Unesco (CNIU) trasmette, infatti, le candidature approvate al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per chiedere le valutazioni di merito e per perfezionare il dossier della candidatura.


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