LAMEZIA. In scena ieri sera il primo dei 14 appuntamenti della Stagione teatrale AmaCalabria 2023/2024 Uomo e galantuomo, il capolavoro di Eduardo De Filippo rappresentato sul palcoscenico del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme per la regia di Armando Pugliese.
La commedia in tre atti scritta nel 1922 e inserita dall’autore nel gruppo di opere da lui chiamato Cantata dei giorni segna il passaggio per Eduardo dalla farsa al teatro di prosa. Una improbabile compagnia di nome “L’eclettica” viene scritturata per una serie di recite in una località turistica balneare. Nella scena delle prove di Mala Nova di Libero Bovio, un suggeritore frainteso dagli attori ripete spesso la stessa battuta.
Come nella commedia degli equivoci, si scatena il teatro nel teatro: i vari intrecci amorosi dei protagonisti si mescolano nel secondo tempo alla finta pazzia, per evitare duelli e galera. Sembra di ricordare Plauto, la vis comica degli scambi e degli equivoci. Gli attori sono ospiti di Alberto De Stefano in un albergo nella località balneare di Bagnoli. Il capocomico della compagnia, Gennaro De Sia, ha messo incinta la primadonna Viola. Alberto viene a sapere dalla sua amante Bice di essere incinta di lui, ma non vuole rivelargli dove abiti nè dove trascorrerà il periodo della gravidanza; poco dopo si presenta Salvatore, fratello di Viola, cercando il responsabile della gravidanza di sua sorella: scambiandolo per il fratello di Bice, Alberto gli promette un matrimonio riparatore con quest’ultima, dando inizio a un enorme equivoco.
Le disavventure della compagnia sono interrotte dal ritorno di Salvatore. A causa dell’equivoco di poco prima, tra lui, Alberto e Gennaro scoppia una rissa, durante la quale il capocomico si rovescia sui piedi dell’acqua bollente, ustionandoseli. Il pubblico in sala si diverte per le trovate e le disavventure dei personaggi ben interpretati dagli attori che sanno rispettare con bravura il testo scritto da Eduardo De Filippo
Tra i principali interpreti, ricordiamo Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux, Antonella Cioli, Gino Curcione, Ciro Capano.
Ippolita Luzzo
