La situazione che si potrebbe creare nell’ospedale di Soveria Mannelli da qui a giugno, ovvero fra tre mesi, potrebbe essere una ecatombe di proporzioni molto pericolose e di complessità inaudita.
Dall’intero corpo del personale dell’ospedale sono ben 11 le defezioni dovute ai prossimi pensionamenti. La Medicina paga il dazio maggiore con 3 operatori che saranno fuori rosa su un complessivo di 14 persone.
Ma anche il Pronto soccorso perderà un’unità, come la Cardiologia e la Radiologia. Va peggio alla farmacia interna che ne perderà due di unità, e ne resterà uno solo. Altra unità verrà persa in Gastroenterologia, servizio che sta prendendo piede per numero di prestazioni.
Poi resistono servizi come l’ambulatorio di ortopedia con una sola unità e l’accettazione sempre con una sola unità.
Intanto si attendono i due tecnici per il laboratorio analisi e un altro medico oltre le 5 unità da dispensare nei vari servizi, almeno questo è negli intenti dell’azienda per come dettoci personalmente dal Direttore generale dell’Asp Giuseppe Perri.
Posto che sia così, l’ammanco resta di altre 5 unità che devono essere sopperite con innesti anzitempo, onde evitare crisi come quella vissuta ultimamente dall’ufficio ticket. La ragione di quanto scritto va nella direzione di avvisare chi di competenza a volerne prenderne atto con il dovuto interesse.
In pratica da qui a giugno, si dovrà mettere mano alla mobilità interna o originare assunzioni in deroga per rimpiazzare ben 7 infermieri professionali, 2 generici, e 2 amministrativi per la Farmacia. Una situazione limite che va al di là del minimo sindacale, prefigurando una condizione simile a una «bancarotta».
Il presente comunicato per conoscenza è stato inviato alla Direzione aziendale, al sindaco della città, al presidente della Regione Mario Oliverio, al commissario ad acta Massimo Scura e alle forze politiche regionali.
Antonio Maida
Presidente Comitato «Pro Ospedale del Reventino»