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15 settembre 2017

News

Magno presenta in Consiglio regionale una proposta di legge a tutela degli animali di affezione


L’opinione pubblica ha maturato da tempo la consapevolezza che è necessaria una maggiore attenzione e sensibilità della società nei confronti del mondo animale. Da ciò scaturisce il diritto fondamentale alla salvaguardia della vita e dei diritti degli animali durante la loro esistenza.

Ho presentato a Palazzo Campanella la proposta di legge Disciplina e tutela degli animali di affezione presenti nel territorio regionale con l’ambizione di contribuire a promuovere una nuova cultura del rispetto degli animali, riconoscendo loro, anche a livello normativo, quella dignità di soggetti che hanno conquistato nelle relazioni sociali, mirando ad assicurarne in ogni circostanza il loro benessere e ad evitarne riprovevoli utilizzi.

Nel nostro Paese, la tutela degli animali e la lotta al randagismo sono principi fondamentali sanciti dal punto di vista normativo sin dal 1991, anno in cui è stata emanata la Legge quadro 14 Agosto 1991, n. 281, che enuncia il principio generale secondo il quale «lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente».

Ora è giunto il momento di fare un passo in avanti decisivo nella normativa regionale.

Tra le finalità che si propone la proposta di legge, che nella precedente legislatura era anche stata presentata dall’On. Candeloro Imbalzano, vorrei sottolineare la tutela e la presenza nel territorio regionale degli animali d’affezione quale elemento fondamentale e indispensabile dell’ambiente, riconoscendo alle specie animali il diritto ad una esistenza compatibile con le proprie esigenze biologiche e etologiche. Nel testo si condanna, inoltre, con fermezza, ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono al fine di prevenire il randagismo.

Nella legge si stabiliscono, inoltre, quali sono i soggetti preposti alla tutela che dovranno interagire tra di loro: Regione in primo luogo, ma anche Province, Comuni singoli e associati, Aziende sanitarie provinciali, Associazioni protezionistiche e di volontariato. Infine non mancano le responsabilità e i doveri del proprietario o detentore dell’animale e il divieto dì soppressione se non per circostanze eccezionali (grave malattia).

Il mio auspicio è che venga compiuto un importante e decisivo passo in avanti dal punto di vista etico e culturale, oltre che una concreta tutela degli animali d’affezione.
Mario Magno
Consigliere regionale


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