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13 luglio 2020

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Maida protagonista di un laboratorio di urbanistica: importante collaborazione con l’Università ‘Mediterranea’ di Reggio Calabria


Si è concluso con gli esami di profitto nei giorni scorsi il Laboratorio di Urbanistica del IV anno del Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, di cui è titolare la professoressa Francesca Moraci, assistita dalla professoressa Celestina Fazia e dagli architetti Carlo Roselli, Andrea Bartucciotto e Dora Bellamacina. I progetti degli studenti sono stati presentati alla commissione durante il consueto workshop annuale – giunto alla quinta edizione e che quest’anno si è svolto grazie alla piattaforma teams – al centro i temi progettuali inerenti la città di Maida, con cui il laboratorio ha una convenzione sottoscritta con il sindaco Salvatore Paone.

L’indagine svolta dagli studenti ha riguardato la progettazione urbana dei centri pedemontani e delle aree interne della città di Maida, comune della provincia di Catanzaro, ove sono state riscontrate particolari valenze paesaggistiche. I temi trattati dagli studenti sono stati quelli della riqualificazione urbana, della progettazione dello spazio pubblico, dello studio della città resiliente, della mobilità sostenibile, della progettazione del paesaggio urbano e del social housing.

“Abbiamo avviato un importante collaborazione con l’Università di architettura di Reggio Calabria – ha dichiarato il sindaco Paone esprimendo la propria soddisfazione – che continuerà nel prossimo anno accademico con l’obiettivo di dare completa definizione allo studio urbanistico della nostra città. Un altro tassello importante che ci aiuta a definire attraverso studi universitari una progettualità di rigenerazione urbana alla base di qualsiasi investimento futuro. Fa piacere coinvolgere in questo nostro ambizioso obiettivo giovani studenti universitari, alcuni provenienti anche dall’estero, che con il loro entusiasmo stanno apportando suggerimenti progettuali davvero stimolanti. Un grazie particolare alla prof. Moraci che ha scelto Maida per portare avanti gli studi del corso di Urbanistica e che mi auguro veda nel prossimo anno accademico anche la presenza di tanti studenti sul territorio”.

Il laboratorio è stato svolto per il primo semestre in presenza in aula, per il secondo semestre attraverso la piattaforma online. La modalità didattica online è stata gestita attraverso l’organizzazione di webinar seminariali interni ed esterni: il laboratorio, infatti, ha partecipato con successo alle proposte seminariali delle Università della propria rete di Ricerca, accogliendo con grande interesse le comunicazioni offerte. Tutti gli studenti, compresi quelli stranieri che pur rientrando nei loro paesi d’origine, hanno dimostrato molto entusiasmo e un’ottima qualità di trattazione dei contenuti sia per i temi trattati che per la maturazione di temi che riguardano la progettazione urbanistica e la rigenerazione urbana in termini di sostenibilità.

Una intensa esperienza di lavoro, quindi, che ha impegnato un intero anno accademico: le progettualità espresse implicano inoltre diversi temi sociali, economici , urbanistici, risolti con originalità e reale fattibilità. La stessa produzione di indicazioni di dettagli, di materiali, di tecnologie e soluzioni urbane realizzano un complesso abaco a disposizione dell’Amministrazione Comunale e un parco di idee progettuali spendibile in qualsiasi momento perché coerente con la legislazione urbanistica e le sfide di sostenibilità e rigenerazione della città di Maida.

LA SINTESI DEI PROGETTI PRESENTATI

“Maida social bridge” di R.Abdelkader, G.Ibrahim, M.AbdulJawad, M.Sortino, S.Zito, B.Zumbo, che nasce dall’idea di stabilire un legame tra gli abitanti presenti e futuri, grazie a interventi di carattere rigenerativo per l’intera comunità, volti a creare forti luoghi di impatto sociale e aggregativo;

“Maida Revival” di N.Abdelhakim, M.Abdelrham, S.Moustafa, M.Nawereg, una prova per rilanciare Maida come centro turistico, ove le persone avranno la possibilità di vedere la città in tutti i tempi: passato, presente e futuro, usando grotte simboliche come musei e vecchi palazzi come hotel e monumenti, condividendo la vita quotidiana di un agricoltore produttivo creando modi moderni di vivere le proprie esperienze ispirate all’agricoltura, come attività economica principale del luogo;

“Maida Smart City” di O.Ayad, A.Russo, M.Vinci, un progetto che mira a dare alla città di Maida tocchi delicati di modernità e facilita la vita dei suoi abitanti convertendo il luogo in una mini città intelligente attraverso l’utilizzo delle tecnologie applicabili e allo stesso tempo preservando il suo patrimonio storico. L’intervento si basa principalmente sull’applicazione dei 4 pilastri di una città intelligente, sostenibilità, efficienza, socialità e sicurezza;

“Maida River Park” di M.Nucera, B.Surfaro, I.Torino, A.Tripodi, un progetto realizzato nel territorio adiacente al centro commerciale “Due Mari”. Il fiume Amato diventa segno fondamentale per la progettazione di un parco che mira a diventare luogo d’incontro per la popolazione e per i turisti. Il parco comprende diverse aree verdi, la trasformazione di capannoni abbandonati in poli museali e di promozione di prodotti agricoli locali;

“MaidArt” di G.Occhiaro, F.Pisani, M.Saverino, I.C.Torchia, di cui gli obiettivi perseguiti nel progetto sono volti alla valorizzazione del centro storico, partendo dalla creazione di un polo culturale esteso, fulcro individuato nel castello Normanno, dislocato sotto forma di percorso connettivo tra i palazzi signorili ed il riassetto del verde urbano;

“Maida 2050” di J.Ortega, A.Perri, una strategia di riqualificazione urbana di lunghe vedute basata sulle previsioni europee ed italiane per lo sviluppo demografico e climatico. Il progetto prevede 6 strategie di intervento volte a sviluppare la resilienza del borgo a scala locale;

“Maida ksar Rivista” di E.Politi, S.Sariti, un progetto che riguarda la riqualificazione e valorizzazione del centro storico, ponendo come obiettivi l’incremento della capacità attrattiva del luogo e l’ottimizzazione dei punti di accesso. Il progetto prevede la realizzazione di un “filo” che collega le aree, oggetto del nostro progetto, più rappresentative del centro storico di Maida.;

“URE, un Ponte su Maida” di S.Raffa, M.Serrentino, L’intervento mira alla creazione di un collegamento diretto tra il comune di Maida e Vena di Maida, attraverso un ponte sorretto da 4 piloni attrezzati. I piloni oltre a essere spazi vivi e strutturali avranno anche il compito di raccogliere le acque meteoriche per permettere l’irrigazione dei campi circostanti; un progetto che grazie al collegamento di questi due poli, mira alla riqualificazione della mobilità per cercare di creare e garantire un sistema socio-economico più forte, mirato alla produzione e allo sviluppo della tradizione, della manodopera e della storia del luogo;

“Maghida 2.0” di E.Salamone, M.L.Zinghinì, un progetto che ha l’obiettivo di far rivivere il passato con particolare attenzione e ricerca di accorgimenti che volgono al Futuro. Il progetto prevede la riqualificazione dell’area dismessa di località “Quota Barile”, situata in una posizione territoriale strategica con l’intento di valorizzare e restituire all’intero territorio Maidese un’area che trasudi di innovazione e che guardi al futuro;

“Ecibproject” di I.Salimbeni, E.Sgroi, C.Surace, E.Vallone, nasce dall’idea di creare un progetto che sia ecosostenibile composto inclusivo e “biodiverso”. L’ipotesi di progetto consiste nella realizzazione di un parco fluviale e la risistemazione delle aree verdi del waterfront del fiume Amato;

“Versus Maida” di M.Scarfone, V.Vitale, mira al recupero delle aree fluviali, esaltandone il carattere ambientale, accarezzandone le forme, ma riconoscendone il ruolo di collegamento, contribuendo all’integrazione sociale con l’installazione di aree destinate a varie attività.;

“Maidhotel” di A.Abdelfattah, H.Elbatouti, A.Privitera, R.Runci, un progetto volto alla riqualificazione del centro storico di Maida, attraverso la creazione di un percorso che congiunga l’albergo diffuso con i beni materiali e lo spazio urbano.


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