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14 luglio 2018

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Mario Casalinuovo ha concluso la sua vita terrena. Il cordoglio di Mario Oliverio


Si è spento nella sua casa di Soverato, alla veneranda età di 98 anni, Mario Casalinuovo, insigne avvocato penalista, deputato e ministro della Repubblica, primo presidente del Consiglio regionale della Calabria.

Nato a Catanzaro il 18 maggio 1922, Casalinuovo s’iscrisse al Partito socialista italiano di unità proletaria subito dopo il ritorno dalla prigionia in Germania (1945), aderì alla scissione di Palazzo Barberini (1947), militò dapprima nel Psdi e, nel 1959 confluì con il Muis (Movimento unitario di iniziativa socialista) nel Partito socialista italiano che aveva deliberato la sua politica autonomista nel Congresso di Venezia, dopo i fatti di Polonia e Ungheria.

Fu quindi segretario della Federazione di Catanzaro del Psi, componente del Comitato regionale, del Comitato centrale e dell’Assemblea nazionale del Partito socialista italiano sino allo scioglimento del Partito nel 1994.

Dal 1974 al 1979 fece parte della Commissione ministeriale per la riforma del codice di procedura penale presieduta dal professore Gian Domenico Pisapia.

Eletto deputato nelle file del Psi nelle elezioni politiche italiane del 1979 e del 1983 (VIII e IX legislatura), Mario Casalinuovo fu il primo deputato socialista catanzarese eletto dal secondo dopoguerra.

Ha ricoperto, in ambito nazionale, l’incarico di sottosegretario al Ministero dei Lavori Pubblici nel I e nel II Governo Spadolini (28.06.1981-13.11.1982) e di Ministro dei trasporti nel quinto governo Fanfani (01.12.1982–04.08.1983).

È stato vicepresidente del gruppo parlamentare del Psi fino al 3 luglio 1981 e, fino alla stessa data, ha fatto parte della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, partecipando ai più importanti dibattiti sia sui disegni di legge del Governo sia sulle proposte di legge d’iniziativa parlamentare.

È stato impegnato nell’associazionismo forense, ricoprendo, tra l’altro, la carica di vicepresidente nazionale dell’Unione delle Camere Penali italiane e quella, per undici anni, di presidente della Camera penale della provincia di Catanzaro, che fondò con altri colleghi nel 1988.

Giornalista pubblicista, direttore per molti anni di Calabria Giudiziaria, fondata nel 1919 dal padre Giuseppe Casalinuovo, e collaboratore di riviste giuridiche, di quotidiani e periodici politici. Ha fatto parte anche della Giunta esecutiva nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana

«La scomparsa di Mario Casalinuovo», ha scritto il presidente della Regione Mario Oliverio «priva la Calabria di un prezioso punto di riferimento, tra i padri del riformismo più impegnato sul terreno del cambiamento e della difesa dei diritti. Mario è stato primo presidente del Consiglio regionale della Calabria e nella sua lunga carriera politica e istituzionale ha visto nascere e tramontare stagioni ed epoche, mantenendo alta la sua tensione ideale.

«La politica ha sempre costituito un modo per intendere il mondo e approcciare ai grandi temi della tutela del Sud, della costruzione di una società più equa e giusta. Alla vita pubblica e all’affermazione dei valori del socialismo ha abbinato l’impegno professionale nell’attività forense, da grande avvocato ha dato così ulteriore lustro alla Calabria delle eccellenze intellettuali».

Ai figli ed ai familiari tutti, le più sincere e sentite condoglianze di reportage, che ebbe l’onore negli anni Ottanta di ospitare diversi suoi articoli.


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