Mario Magno
13 luglio 2018
Mario Magno

News Lamezia e lametino

Mario Magno: «Nessun giustizialismo, ma Lamezia non accetta lezioni da Tallini»


«Domenico Tallini, replicando alla mia nota stampa con la quale ho comunicato la rinuncia al ruolo di vice coordinatore provinciale di Forza Italia, ha giustamente osservato di esserci rimasto male per la mia mancata candidatura alle ultime elezioni politiche. La mia candidatura, anche di servizio, sarebbe stata necessaria, infatti, per consentire con molta probabilità allo stesso Tallini ed all’amico Piero Aiello di essere eletti rispettivamente Deputato e Senatore. Aver lasciato libero, invece, il comprensorio lametino da candidature ha consentito la vittoria di rappresentanti di altri partiti politici. Su questo dovrebbe riflettere Tallini».

Lo afferma Mario Magno che aggiunge: «Nonostante ciò, il mio impegno in campagna elettorale c’è stato e la testimonianza è data dagli oltre 300 amici che hanno partecipato alla manifestazione pubblica da me organizzata al T Hotel alla presenza di tutto il gruppo dirigente lametino e di Piero Aiello. Difficilmente si è vista nell’ultima campagna elettorale una presenza così nutrita e partecipata. Se questo è disinteresse lo giudichino gli elettori e gli amici iscritti a Forza Italia non certo l’Onorevole Tallini il quale, a quanto pare, interviene sulle vicende che riguardano l’area del lametino e la città di Lamezia Terme solo per giochi di potere ed interessi personali».

«In merito alle mia mancata candidatura alle elezioni politiche», osserva Magno, «non ho polemizzato con nessuno, né tantomeno ho cercato scontri, ma ho solo manifestato pubblicamente il disinteresse del gruppo dirigente regionale e provinciale ad organizzare una sia pur minima manifestazione pubblica a Lamezia Terme a favore dei candidati e il mio mancato coinvolgimento nella campagna elettorale. Tale modus operandi unito ad altre ragioni non hanno consentito le elezioni del Deputato e del Senatore del collegio. E vero o no che a livello regionale e provinciale c’è stata una debacle del partito? Se la cosiddetta antipolitica ha superato il 50%, bisogna o no fare ammenta degli errori commessi? Oppure i populisti avrebbero dovuto raggiungere l’80% per poter fare un’analisi critica?»

Magno precisa: «Tallini come al solito è bravo a sviare l’argomento principale del ‘contendere’ e cioè l’autosospensione degli iscritti di Forza Italia a Lamezia Terme. Quest’ultima è stata causata dal rientro nel Partito, senza nessun preavviso o minima discussione interna, di Francesco De Sarro, il quale dopo aver pubblicamente giurato fedeltà a Forza Italia alle ultime elezioni amministrative, non ha esitato, una volta eletto, a trasmigrare in altro schieramento vicino al centrosinistra».

«Questi passaggi di consiglieri da Forza Italia», continua Magno, «a quest’altro gruppo consiliare erano state censurate aspramente dallo stesso Tallini. Ora, evidentemente, il consigliere regionale ha cambiato idea! In ogni caso come ha giustamente ricordato l’amico Alessandro Cordiano in una precedente nota stampa, Francesco De Sarro, prima di rimettersi in gioco, avrebbe potuto attendere la risoluzione della questione giudiziaria che vede coinvolto un proprio familiare sotto processo per voto di scambio».

«Questo è garantismo ed etica politica! Non quello proclamato dall’on. Tallini! Proprio in un momento in cui si sta svolgendo un’ampia riflessione sulle cause che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale e sulla linea da seguire per le prossime amministrative che potrebbero tenersi a novembre 2019, Tallini dall’alto della sua ‘saggezza’ assolve tutto e tutti! Evidentemente pensa che i lametini non abbiano memoria storica e siano a lui asserviti quando dimostra benevolenza nei confronti di ex consiglieri comunali ed ex sindaco che vivono sulla loro pelle un momento di difficoltà a causa dello scioglimento dell’amministrazione comunale. I lametini non sono stupidi e comprendono perfettamente che la sua è una difesa esclusivamente strumentale».

Magno si rivolge al consigliere regionale: «Nessun giustizialismo caro Tallini, ma solo la consapevolezza che nel fare le liste per la prossima competizione elettorale non possiamo far finta che nulla sia accaduto e magari consentire a Te di venire a Lamezia ad impartire lezioni su come comportarci e chi candidare. Stai sicuro che le prossime liste, se saranno stilate da me a e dai militanti che mi seguono su questa linea, non comprenderanno al loro interno tuoi ‘amici’.

I tanti giovani e militanti che si sono avvicinati a Forza Italia in questi ultimi anni sono stufi di continuare ad ascoltare reprimende e falsi propositi su modelli di partito che, ormai, non esistono più e sono stati bocciati dai cittadini. E’ arrivato il momento di dire basta a quelle correnti interne che pensano di poter tenere in pugno un partito ed escludere chiunque non la pensi allo stesso modo. Ho sempre lavorato per il partito con i fatti, la mia attività è tracciabile con interventi quotidiani sul territorio a difesa di persone che hanno subito prevaricazioni e ingiustizie. E’ così che si difende l’immagine di un partito, non con giochi di potere e accordi trasversali».

Magno conclude: «Caro Tallini, non aver accettato l’incarico da Te conferitomi nasce dalla volontà di non rinunciare mai ai principi di legalità, trasparenza e pluralismo che sono alla base del mio agire politico e anche dalla necessità di non volermi confondere con comportamenti diversi da quelli appena enunciati. Questo vale per me e per gli iscritti che si sono autosospesi, che intendo tutelare in tutti i modi, molti dei quali sono stati anche tuoi amici».


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