Maternità surrogata reato universale, Terzo Polo si divide in tre
26 luglio 2023

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Maternità surrogata reato universale, Terzo Polo si divide in tre


Sulla maternità surrogata la linea decisa era stata quella delle libertà di coscienza e, a vedere i tabulati d’aula, effettivamente nel Terzo Polo si sono manifestate sensibilità molto diverse sul reato universale: 5 sì, 7 no e 4 astenuti. A votare sì al ddl Varchi di Fratelli d’Italia sono stati Mara Carfagna, Giuseppe Castiglione, Antonio D’Alessio, Maria Chiara Gadda e Ettore Rosato. Hanno votato no invece Fabrizio Benzoni, Maria Elena Boschi, Enrico Costa, Mauro Del Barba, il capogruppo Matteo Richetti, Daniela Ruffino e Valentina Grippo. Gli astenuti sono la ex-ministra Elena Bonetti, Naike Gruppioni e Giulio Sottanelli. Gli altri gruppi di opposizione – Pd, M5S e Verdi-Sinistra – hanno votato compatti contro il provvedimento.

“Sono sempre stata contraria alla maternità surrogata, che in Italia è vietata dalla legge 40 del 2004, e a favore del bando universale. Per questo ho votato sì alla proposta di legge, a prima firma Varchi, sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità anche se commesso all’estero. D’altra parte, il ddl è identico a quello che io ho presentato nel 2020, e in questi tre anni non ho certo cambiato idea”, scrive su Facebook Mara Carfagna, presidente di Azione.

“E’ un fatto che la Gpa ha generato e genera un mercato globale, in cui le donne sono la materia prima e i bambini vengono trattati come qualcosa di cui si può disporre. La mia battaglia è sempre stata a difesa della dignità e dei diritti fondamentali di entrambi: le donne non si ‘affittano’, i bambini non si ‘vendono’”, prosegue.

“E a chi parla di Gpa solidale, rispondo che se anche la donna fosse libera di decidere, non può comunque esercitare la sua libertà a danno del bambino, il quale ha sempre il diritto a non essere separato dalla madre che lo ha portato in grembo e a conoscere la verità sulle sue origini. Per questo giudico assolutamente inaccettabile anche l’idea che i bambini si possano ‘donare’”, scrive ancora Carfagna.

“E veniamo al bando universale. Si tratta di agire per affermare l’assoluto disvalore della maternità surrogata, indipendentemente dai confini entro i quali viene praticata, e per far riflettere chi punta sul ragionamento che la Gpa è sì vietata in Italia, ma andando all’estero non si rischia nulla. In Italia la dignità dell’essere umano è un valore costituzionalmente tutelato. E la pratica della gestazione per altri è incompatibile con il nostro sistema di valori, ovunque essa sia realizzata”, prosegue.

“Allo stesso tempo abbiamo il dovere di tutelare i bambini nati da surrogata: per questo ho presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità, che impegna il governo a riformare la legge sulle adozioni per rendere più rapide le procedure e garantire una piena tutela dei figli nati da Gpa”, conclude Carfagna.


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