“Sulla revisione del Patto di stabilità con il cancelliere Scholz siamo d’accordo che le vecchie regole sono superate e che le nuove devono tenere conto della competitività dei nostri sistemi”. Così la premier Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni congiunte alla stampa con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, accolto questa mattina a Palazzo Chigi dal picchetto d’onore. Ad attendere il leader tedesco, nel cortile del Palazzo che ospita la presidenza del Consiglio, la presidente del Consiglio. “Secondo me serve un nuovo Patto di stabilità che guardi molto al sostegno e alla crescita, perché la competitività europea ha bisogno di essere sostenuta da visione e regole adeguate”, ha aggiunto
Migranti
Con Scholz “non abbiamo parlato” delle due ong fermate, “ma di come l’Italia, sostanzialmente in solitudine, corra in lungo e in largo per tutto il Mediterraneo per salvare vite umane”, ha detto Meloni sottolineando: “La Germania sa che senza l’Italia e le nazioni di frontiera è molto più difficile avere una politica sulla migrazione europea che funzioni meglio di quella attuale. Nel Consiglio abbiamo lavorato per superare la contrapposizione tra movimenti primari e secondari, un cambio di paradigma su cui c’è consenso ampio e di questo ringrazio Scholz. Se non affrontiamo il tema della difesa dei confini esteri, non combattiamo il traffico di esseri umani, distinguendo tra chi ha diritto alla protezione e chi non ce l’ha, sarà molto più difficile affrontare una serie di sfide”.
“I flussi migratori sono aumentati, la situazione in Africa è molto, molto complessa, c’è una congiuntura molto sfavorevole di fronte alla quale l’Italia fa un lavoro oggettivamente straordinario. Io però credo che la grande sfida sia fare quel lavoro insieme”, ha quindi sottolineato la premier.
“Ovviamente se noi non affrontiamo il tema della difesa dei confini esterni dell’Unione europea, se non combattiamo il traffico illegale di esseri umani distinguendo chi ha diritto alla protezione, secondo la Convenzione di Ginevra, e chi invece non ha diritto a quella protezione, sarà molto più difficile affrontare una serie di sfide che abbiamo di fronte. Stiamo discutendo sul tema della revisione degli accordi di Dublino, speriamo che ci si possa trovare a metà strada per mettere insieme gli interessi di tutte le nazioni”, ha aggiunto Meloni.
Tunisia
Con Scholz “abbiamo parlato anche di Tunisia. Io sono stata nei giorni scorsi e, come sapete, domenica torneremo con la presidente Von der Leyen e con il premier olandese Mark Rutte per aprire a una cooperazione sul piano europeo che serve ad aiutare una nazione in difficoltà” nonché a “regolare i flussi migratori: una Tunisia in difficoltà significherebbe un domino di ulteriori problemi”.
“Abbiamo discusso dell’accordo tra Tunisi e Fmi, mi pare trovandoci anche su una posizione molto comune. Per noi affrontare con pragmatismo la situazione tunisina è prioritario, perché destabilizzazioni” in quell’area “avrebbero gravi ripercussioni sull’intero Nord Africa e che arriverebbero inevitabilmente da noi”.
“Serve che entrambe le parti siano aperte per arrivare a un’intesa che possa mettere in sicurezza la Tunisia. Penso che il viaggio” di domenica “possa facilitare, perché l’Ue può giocare un ruolo non secondario e la presenza di Von der Leyen e di due presidenti europei è segnale di volontà molto importante. Al di là delle proposte – perché noi andiamo lì con un pacchetto di proposte – pensiamo che il viaggio possa essere propedeutico a chiudere l’accordo con l’Fmi. Io ne ho parlato con Georgieva durante il summit di Hiroshima, so che anche Scholz è molto attivo. Non voglio lanciarmi ora in previsioni, ma confido in una soluzione”.
Italia-Germania
“Vogliamo rafforzare e intensificare il dialogo bilaterale anche grazie al Piano d’Azione Italia-Germania su cui abbiamo sostanzialmente raggiunto l’intesa e che vorremmo adottare nel prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno”, ha affermato ancora Meloni aggiungendo: “La complementarietà tra i nostri sistemi economici emerge non solamente dalle dimensioni dell’interscambio -si tratta di oltre 168 miliardi di euro nel 2022, un livello record assoluto per l’Italia- ma anche dalla crescita dei flussi che sono aumentati in tre anni di 50 miliardi di euro”.
Scholz
“Sono fiducioso che noi per le sfide dei rifugiati e dei migranti noi troveremo una risposta comune europea”, ha detto dal canto suo Scholz sottolineando che nei colloqui oggi a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni è stato affrontate la questione dei migranti, “un tema importante per la Germania, l’Italia e l’Europa di cui hanno parlato oggi i ministri e ministre dell’Interno a Lussemburgo”.
“Dobbiamo gestire l’immigrazione per fare in modo che ci siano dei corridoi legali per il personale qualificato, ma questo vuole anche dire che chi non ha diritto a rimanere deve tornare al suo Paese”, ha aggiunto il Cancelliere tedesco affermando che per questo è importante anche “avere una collaborazione affidabile con i Paesi di origine e di transito”.
“L’aggressione russa all’Ucraina ha cambiato radicalmente il contesto di sicurezza in Europa e pone noi tutti dinanzi a nuove e grandi sfide. E’ un fatto incoraggiante e positivo che noi ci mettiamo d’accordo su come reagire a questa nuova situazione, a questa svolta epocale. La compattezza dell’Europa è un punto di forza: il presidente russo Putin non aveva fatto i conti con questo, aveva sottostimato l’Europa”., ha dichiarato ancora Scholz concludendo: “Assieme siamo a fianco dell’Ucraina, che appoggiamo a livello politico, finanziario, umanitario e con le armi, con l’addestramento militare. Lo faremo fino a quando sarà necessario”.