Migranti, ok Cdm a decreto flussi: domande e click days, le novità
2 ottobre 2024

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Migranti, ok Cdm a decreto flussi: domande e click days, le novità


Il Cdm ha approvato oggi 2 ottobre il decreto flussi in materia di immigrazione. Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, in cui ha illustrato le norme del decreto e le novità, dalle domande ai click days.

“Un gruppo tecnico di lavoro qui alla Presidenza aveva coordinato una ricognizione sull’andamento dei flussi regolari, che aveva poi costituito la base per l’esposto che la presidente del Consiglio ha presentato al procuratore nazionale Antimafia ai primi di giugno”, ha spiegato Mantovano. “Da quell’esposto – ha proseguito il sottosegretario – è derivata l’attivazione dei poteri di impulso dello stesso procuratore a varie procure distrettuali con risultati d’indagine anche importanti, che hanno confermato la fondatezza della denuncia. Ma il lavoro da quel momento è ripartito con la prospettazione di modifiche per far funzionare meglio i flussi regolari”.

Novità, cosa cambia

Con il decreto flussi approvato oggi in Cdm “vi è un intento di semplificare il più possibile, abbattere i tempi e dare regole certe, aggirabili con maggiore difficoltà. Questo si traduce nell’obbligo di precompilazione delle domande rispetto ai click days per ampliare i tempi dei controlli”, ha detto in conferenza stampa Mantovano, illustrando i contenuti del decreto.

I click days – ha spiegato – saranno più d’uno, per tipologie di lavoratori, e questo permetterà una gestione meno caotica, che incida con minore pressione sui sistemi informatici” che “saranno resi inter-operativi”.

“E’ difficile passare da un’auto scassata a una Maserati, ci vogliono passaggi intermedi. Il nostro obiettivo è di abolire i click days, ma poiché oggi è impossibile ci arriveremo attraverso una transizione con più click days per tipologie e con la precompilazione”, ha aggiunto.

Inoltre, con il decreto, “vi è la possibilità per il lavoratore stagionale, una volta terminato il tempo del contratto, di non avere un provvedimento di espulsione ma un tempo cuscinetto di 60 giorni, senza necessità di un nuovo permesso, per trovare un altro lavoro e la possibilità di convertire il contratto di lavoro stagionale in contratto a tempo determinato o indeterminato senza incidere sulle quote”.

Mantovano ha chiarito: “Non abbiamo fatto una sanatoria perché oggi costituirebbe un effetto richiamo e nel momento in cui vogliamo stabilire regole certe non c’è bisogno”, inoltre “l’ultima sanatoria è quella varata dal governo Conte 2 nel 2020, ed è ancora in corso d’esame”. “L’impegno assunto dalla coalizione con gli elettori è di non fare sanatorie e riteniamo che la parola data vada rispettata”, ha aggiunto.

Incremento personale ministeri Interno ed Esteri

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha poi spiegato che nel dl flussi approvato oggi in Cdm “vi è un incremento di 500 unità nella dotazione organica del personale del ministero dell’Interno, perché se vogliamo accelerare e ottenere prima risultati servono anche le risorse umane, e di 250 unità – 200 a tempo indeterminato e 50 a contratto – per il ministero degli Esteri che andranno a rafforzare soprattutto i consolati maggiormente gravati dalle domande di visto”.

Impronte digitali e visti

Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del Cdm ha spiegato che la filosofia dietro al decreto flussi approvato oggi dal Consiglio dei ministri è quella di “aprire all’immigrazione regolare e avere grande rigore contro l’illegalità, contrastare quella illegale, anche chi usa la migrazione regolare per fare business”. Il titolare della Farnesina ha sottolineato la volontà di “rimettere nel quadro del rispetto delle regole un fenomeno che è importante per la nostra economia”.

Per quanto riguarda le competenze del ministero degli Esteri, Tajani ha indicato alcuni punti del decreto a partire dall’obbligo per gli stranieri di fornire impronte digitali per chi chiede un visto nazionale (oggi è previsto solo per i visti Schengen). C’è poi “l’eliminazione dell’obbligo per i consolati di dare preavviso formale del rigetto della domanda di visto”, ha proseguito Tajani, secondo cui “si elimina un aggravio burocratico per i consolati”.

Terzo punto è l’obbligo di verifiche preventive al rilascio del nullaosta o se il nullaosta è già rilasciato prima del rilascio del visto per i cittadini di tre Paesi: Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka “dove le irregolarità sono state più pesanti. Questi Paesi non escono dal decreto flussi ma nell’immediato il rilascio dei visti di lavoro sarà sospeso per consentire verifiche effettive in Italia”.

“Aggiungo l’obbligo per gli aerei delle ong di segnalare eventuali incidenti in mare alle autorità marittime italiane immediatamente e la possibilità di ispezionare i cellulari dei richiedenti asilo ai fini di ricostruirne l’identità e nazionalità”, ha concluso Tajani.


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