Palazzo Montecitorio
21 settembre 2017
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Migranti: sensibile riduzione degli sbarchi dalla Libia, ora attenzione a condizioni di vita e rispetto dei diritti umani


La sensibile riduzione degli sbarchi dalle coste libiche si colloca nell’ambito di un’organica strategia di intervento che il Governo in questi mesi ha cercato di portare avanti dall’altra parte del Mediterraneo. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ne ha illustrato i punti rispondendo al question time che si è svolto ieri alla Camera dei deputati.

Entro il mese di ottobre sarà firmato un protocollo ufficiale di cooperazione, tra l’Italia e l’autorità del governo di accordo nazionale di Tripoli, per il contrasto al traffico di esseri umani e al terrorismo. A fine agosto, a Tripoli, si era svolto l’incontro tra la delegazione guidata dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti e il procuratore generale libico Sediq al Soor. La visita era stata organizzata proprio con l’obiettivo di arrivare a «una forte cooperazione contro i trafficanti di esseri umani e terrorismo».

Gli sforzi compiuti dall’Italia per contenere i flussi migratori e contrastare il traffico di migranti hanno permesso di raggiungere anche altri risultati.

I dati sugli sbarchi, sebbene non possano ancora essere letti «come un cambiamento strutturale», mostrano effetti positivi e «una sensibile riduzione» del fenomeno: meno 21% degli sbarchi provenienti dalle coste libiche e meno 35% di quelli provenienti dal Niger, al confine meridionale della Libia. Il calo, ha spiegato Minniti, è da imputare a «un’organica strategia di intervento che il Governo in questi mesi ha cercato di portare avanti dall’altra parte del Mediterraneo».

In particolare: il sostegno logistico alla Guardia costiera libica, che ha già salvato oltre 15.000 persone, l’accordo di pace siglato il 31 marzo scorso dalle tribù Tebu e Suleiman, alla presenza dei leader dei Tuareg, il lavoro della cabina di regia dei ministeri dell’Interno di Italia, Libia, Mali, Niger e Ciad.

Il ministro ha ricordato, inoltre, che l’Oim e l’Unhcr adesso operano in Libia per verificare le condizioni di vita dei migranti e il rispetto dei diritti umani. «Questione», ha detto, «da noi considerata cruciale».

Ma nessuna erogazione è stata fatta a milizie e trafficanti libici per contenere le partenze verso il nostro Paese. I reportage giornalistici che hanno riferito di pagamenti da parte dell’Italia a milizie libiche sono stati smentiti più volte, anche dalla Farnesina. Minniti ha ricordato che sull’argomento il premier Paolo Gentiloni ha riferito al Copasir nei giorni scorsi e che lo stesso presidente del Comitato, Giacomo Stucchi, ha dichiarato alla stampa di non aver rilevato elementi critici in proposito.


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