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22 novembre 2018

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Miti Contemporanei: presentata a Reggio la settima edizione del Festival


Compagnie reggine, nazionali ed internazionali, associazioni, enti: una grande partecipazione per la conferenza stampa di approfondimento dei temi del Festival Miti Contemporanei, una settima edizione ricca di novità, per il Festival che entrerà nel vivo dal 22 novembre, per proseguire fino al 30 con una serie di appuntamenti tra Reggio, Rosarno, Scilla e Bova.

Un festival che si apre all’Europa, come ha precisato in apertura della conferenza stampa (moderata dalla giornalista Paola Abenavoli) il direttore artistico del Festival, Teresa Timpano. Un festival che guarda alla Grecia, in uno scambio culturale che vedrà lo spettacolo Penelope, realizzato proprio nell’ambito di Miti contemporanei, in scena in Grecia ed una delle maggiori compagnie greche, quella del teatro Karolos Koun di Atene ospite di questa edizione del Festival, con Julius Caesar, che verrà proposto sabato 24, a Bova.

Un evento che si preannuncia importante e suggestivo, come evidenziato da Teresa Timpano, che ha scelto di portare lo spettacolo a Reggio dopo esserne rimasta affascinata assistendo alla rappresentazione in Grecia. E a creare un momento altrettanto bello e particolare sono stati, in conferenza stampa, i componenti della compagnia, che hanno parlato nella loro lingua, facendo riecheggiare il Mito già con le loro parole.

La regista Natasha Triantafylli ha sottolineato come questo festival stia creando il proprio mito e poi, soffermandosi sullo spettacolo, ha parlato di altri miti che ha unito in Julius Caesar, come Ludovico Einaudi, autore delle musiche, il percussionista Petros Kourtis e il protagonista Renos Haralambidis, per la Grecia un mito vivente (è, infatti, attore con all’attivo più di 50 film, regista, autore e compositore).

Lo stesso Haralambidis ha sottolineato il legame tra Grecia e Calabria: «Per noi venire qui è come tornare in un posto che ci appartiene. E’ come un evento incontrare espressioni greche come quella che si legge sull’ingresso del Duomo. E siamo sicuri che, anche se nello spettacolo parleremo greco, ci capirete ugualmente».

Parole emozionanti ed emozionate anche quelle espresse dai componenti della compagnia fiorentina Teatri d’imbarco, che ha proposto, per le scuole, La leggenda del pallavolista volante, ovvero la storia sportiva del campione di volley, Andrea Zorzi. Un’altra novità di quest’anno è la realizzazione di uno spettacolo in residenza artistica: si tratta di Metamorfosi, che sarà diretto da Matteo Tarasco, su drammaturgia di Katia Colica.

Altro spettacolo in programma, quello che il 22 vedrà protagonista a Scilla la compagnia Officine Jonike Arti, con Antigone – il sogno della farfalla, ispirato, come affermato dall’attrice Maria Milasi, alla rivisitazione del mito realizzata dalla filosofa Maria Zambrano e scritto da Donatella Venuti, che punta sul concetto di mito come ricerca dell’io.

E ancora teatro ragazzi, con Amore Love Psyche prodotto da SpazioTeatro: un impegno per i più giovani evidenziato dal direttore artistico Gaetano Tramontana, (reduce dal successo del Ragazzi Med Festival), nel segno di un impegno continuo, credendo sempre in questo lavoro.

Altro momento importante del Festival sarà la cerimonia conclusiva del Premio Nosside, che si terrà il 30 novembre. Un premio, giunto alla 33a edizione, che, come ha dichiarato Pasquale Amato, presidente e fondatore del Nosside, «è aperto a tutte le lingue e a tutte le forme comunicative. Finora coinvolge 99 Stati del mondo e abbiamo superato 130 lingue in cui vengono realizzate le opere. Per il quarto anno la cerimonia sarà ospitata al Museo, quest’anno per la prima volta sulla terrazza tra tesori che rappresentano le nostre radici».

Tra le associazioni che collaborano con il Festival, anche il Cis, Centro internazionale scrittori della Calabria, che promuove l’incontro che si terrà a Rosarno, il 22, incentrato sul tema Il rapporto tra fratelli nell’età classica, su cui relazionerà Paola Radici Colace.

Concludendo la conferenza stampa, Teresa Timpano ha citato, tra gli altri spettacoli, Noi non siamo barbari (che andrà in scena al Teatro Zanotti Bianco il 23), che nasce dalla collaborazione con La Contrada – Teatro Stabile di Trieste. E poi la chiusura con Odissea – Un canto mediterraneo, la prima nazionale dello spettacolo con Peppe Servillo e Mario Incudine, anche in questo caso frutto di un importante incontro, quello con Mario Incudine, autore delle musiche di Penelope, e testimonianza di un festival che si fonda sulla sinergia tra artisti.


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