di Antonio Ciappina
Cala Janculla è una magnifica spiaggia della Costa Viola che fa parte del comune di Seminara e nel 2003 e’ stata inserita da Legambiente tra le dieci spiagge più belle d’Italia.
Narra la leggenda che Cala Janculla, il cui nome deriva dal greco e significa donna che si accoppia con un’altra donna, fosse il luogo dove si accoppiavano le amazzoni.
A pochi chilometri dalla spiaggia, dove si arriva solo via mare, si trova uno scoglio chiamato Pietra Galera, riconducibile ad una delle prigioni dei Ruffo, signori di Sinopoli che arrivarono in questo territorio per ampliare i loro possedimenti.
Dove oggi sorge il castello a Bagnara Calabra, infatti, esisteva una fortezza con delle prigioni. I prigionieri più pericolosi venivano però mandati con una zattera in questo tratto di costa tra Bagnara e Palmi, vicino a questo scoglio. Qui i galeotti lavoravano all’estrazione di pietre dalle rocce che servivano per svariate costruzioni.
Un’altra leggenda racconta che lo scoglio prende il nome dall’epoca delle incursioni saracene. Pare che su questo tratto di costa i saraceni salissero su questo scoglio per raggiungere facilmente l’altopiano per attuare le razzie e vi lasciassero le persone catturate, soprattutto contadini che non sapevano nuotare e vi rimanevano effettiamente imprigionati.
Su questo breve tratto di costa, che va da Palmi a Bagnara Calabra, di bellezza davvero rara, sono tante le cose da vedere. Sempre da raggiungere via mare, ricordiamo le varie e stupende grotte: la grotta delle Rondini, la grotta del Monaco, la grotta della Sirena e altre ancora. Nelle vicinanze anche la cosiddetta Caletta dell’Eremita, una caletta ai piedi del costone roccioso dove si trova una chiesetta basiliana del X secolo, all’epoca abitata da monaci eremiti, sulla cui parete e’ scolpito il viso di Cristo martire.
