di Antonio Ciappina

Un’altra leggenda che anima la Costa Viola e’ quella di Donna Canfora, una donna molto bella, ricca e generosa con i poveri e con gli infermi. La sua fama presto si diffuse in tutto il Mediterraneo e nel paesello dove viveva giungevano spasimanti di ogni genere che lei regolarmente rifiutava, avendo in cuor suo solo il marito scomparso prematuramente.

Un giorno arrivò una nave dall’Oriente carica di stoffe pregiate e Donna Canfora, nonostante avvertisse dentro di sé un brutto presentimento, decise di andare a vederla uscendo dalla sua casa, identificata secondo la narrazione popolare nell’edificio attualmente posto all’interno del parco archeologico dei Taureani a Taureana di Palmi, dove oggi si conservano solo i ruderi forse di origine romana o greca.

I saraceni arrivati nella spiaggia di Pietrenere, dinanzi proprio alla montagna dove si erge la torre, bandirono un mercatino di stoffe pregiate, con lo scopo di attirare e rapire la donna. Donna Canfora salì sul ponte della nave per ammirare le stoffe, in quel preciso istante il capitano ordinò alla sua truppa di liberare gli ormeggi e la giovane donna, sentendosi disonorata, si gettò dalla nave morendo annegata.

Sulla storia di Donna Canfora si sono create numerose versioni, tra cui quella del fantasma della donna annegata di cui i pescatori durante le notti di luna piena sentono voce, della sua trasformazione in una sirena che protegge i naviganti, un’altra ancora che colloca la storia di Donna Canfora nel periodo delle prime incursioni saracene in Calabria e la sua casa un tempio dedicato ad una divinità femminile.