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14 febbraio 2021

Storia, miti e leggende della Calabria e del Sud

MITI E STORIA DELLA COSTA VIOLA: LA MARINELLA DI PALMI


di Antonio Ciappina

Un’altra località molto suggestiva della Costa Viola è la Marinella di Palmi, un piccola spiaggia pietrosa ai piedi del monte Sant’Elia. La Marinella in primavera si colora di diverse sfumature in sintonia con il profumo dei fiori che unite al profumo del mare rendono questo posto incantevole.

Per accedervi si percorre una strada tutta tortuosa come un serpentello che, snodandosi tra gli alberi, offre una magnifica vista di questo angolo del Mediterraneo.

La Marinella e’ stata anche un porto naturale per le navi dopo che i marinai di Taureana nel 951, all’indomani dell’attacco e la distruzione da parte dei saraceni, si spostarono nella zona chiamata De Palmis oggi Cittadella. Il 22 agosto del 1860 alla Marinella sbarcò con i Mille Giuseppe Garibaldi, provenienti da Bagnara  accolti da una folla in festa, ma tra i tanti eventi storici della Marinella lo sbarco del corsaro Dragut e’ stato quello più significativo e importante.

Nel XVI sec ci furono numerose incursioni piratesche da parte dei corsari turchi, che saccheggiavano e distruggevano ogni territorio che si affacciavano sul Mediterraneo. Uno di questi corsari che devastò il Mediterraneo e lo Stretto di Messina e’ stato Dragut Rais, ammiraglio e corsaro ottomano, vicerè di Algeri e signore di Tripoli, uno dei pirati più spietati e feroci della storia.

dragut-raisNel 1549 arrivò in Calabria facendo prigionieri 300 persone, arrivato a Palmi sbarcò alla Marinella insieme agli uomini dell’equipaggio che, stanchi e accaldati dalle alte temperature estive, si riposarono presso una fonte in contrada Acqualive. I palmesi, approfittando del fatto che i marinai e i soldati dormivano, li attaccarono uccidendone moltissimi e, pensando anche di aver catturato Dragut, lo decapitarono ma il malcapitato non era lui che riuscì invece a fuggire.

Nel 1552 il corsaro turco tornò a Palmi sbarcando sempre alla Marinella  e vendicandosi sanguinosamente dello smacco di tre anni prima. Queste distruzioni portarono le popolazioni dei litorali ad abbandonare i territori e a spostarsi nell’entroterra, rifugiandosi nelle città fortificate. Palmi era casale di Seminara e il signore della città era Pietro Spinelli che provvedette alla difesa della città, costruendo come in tutte le città costiere delle torri di avvistamento, volute anche dal vicerè spagnolo Pietro da Toledo. Ricordiamo come esempio la torre di Pietrenere costruita nel 1565 o la torre di San Francesco esistente fino al 1860, che si trovava nella zona così chiamata, nella strada che conduce alla Marinella.

Per ricordare l’eccidio dei corsari turchi sempre il località Acqualive e’ presente un quadro in legno ad opera del pittore Cicala. L’edicola viene chiamata a Madonneddha per ricordare non solo la strage causata dai corsari, ma anche i moltissimi palmesi morti nella torre di San Francesco posti a guardia, secondo gli antichi fu l’intervento della Madonna del Carmine ad evitare che i turchi distruggessero tutta Palmi.


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