di Antonio Ciappina
Nell’800 in Calabria e nella zona tra Taureana e Melicuccà vissero diversi santi tra cui San Fantino, San Nilo, Sant’Elia Juniore.
La leggenda del diavolo riguarda Sant’Elia Juniore da Enna che visse sull’Aulinas, oggi Sant’Elia, la maestosa montagna in territorio di Palmi che si affaccia sullo splendido mare della Costa Viola.
Si racconta che il Santo, ormai stanco e vecchio, passava le giornate passeggiando e pregando lungo i viottoli del monte. Sant’Elia iniziò a costruire un convento ma di notte il diavolo distruggeva quello che il santo di giorno costruiva. Un giorno il santo scoprì il diavolo all’opera e lo scaraventò con violenza dalla montagna, cadendo le sue impronte rimasero su un grande masso e sono ancora visibili.
Ma la storia non finì qui. Infatti il diavolo si presentò da Sant’Elia con un proposta, dicendogli che se fosse stata accettata non lo avrebbe più disturbato. Il diavolo disse al santo: «Lancia il tuo bastone più lontano possibile, dove cadrà il bastone io me ne andrò per sempre creando la mia dimora». Frate Elia lanciò con veemenza il suo bastone che finì lontano, all’orizzonte nell’orizonte in un piccolo monte in mezzo al mare: lo Stromboli. Satana rimasto sbalordito e dovette trasferirsi su quel monte che ancora oggi sputa fumo e fuoco.