“Resto basita dalla decisione del Cai di togliere le croci dalle vette delle montagne senza aver comunicato nulla al Ministero. Non avrei mai accettato una simile decisione che va contro i nostri principi, la nostra cultura, l’identità del territorio, il suo rispetto”. Lo dichiara il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. “Un territorio – sottolinea – si tutela fin dalle sue identità e le identità delle nostre comunità è fatta di simboli che custodiscono nel tempo la storia e valori. Invito il presidente del Cai a rivedere la sua decisione”.
“Le croci sulle vette non possono in alcun modo essere considerate un problema né per il dialogo interculturale né, tantomeno, per l’ambiente. La proposta del Cai di non apporne di nuove e, progressivamente, di rimuovere quelle esistenti è una mera provocazione ideologica. Una croce non può in alcun modo essere considerata divisiva: semmai lo è la stessa volontà di rimuoverla, calpestando e rinnegando i valori che essa rappresenta”. Così, in una nota sul tema, Paola Ambrogio, senatore di Fratelli d’Italia, che aggiunge: “Che siano state proprio le guide di Alagna a iniziare la rimozione delle croci in vetta è motivo di rammarico per il Piemonte. I valori della cristianità sono stati, sono e saranno alla base di questa società: una società inclusiva, aperta, rispettosa e caritatevole, ma che in alcun modo cancella la propria storia e i propri valori”. “Lancio pertanto un appello affinché la Regione Piemonte si faccia parte attiva nei confronti del Cai perché le croci tornino dov’erano e non ne vengano rimosse altre. Presenterò altresì un’interrogazione in Senato per chiedere al Ministero competente di vigilare sull’ennesimo slancio di perbenismo creativo”, conclude Ambrogio nella nota.