“Con commozione e tristezza comunichiamo che l’orango Zoe è venuta a mancare“. A darne notizia è il Bioparco di Roma con un post su Facebook. “Aveva 37 anni, un’età piuttosto avanzata per questa specie. Era nata al Giardino zoologico di Roma e per tanti anni ha condiviso l’area con la madre Petronilla e la sorella Martina. A inizio giugno, a seguito di un malessere, è stata sottoposta ad approfonditi accertamenti sanitari. Dopo primi, incoraggianti, segnali di ripresa, a inizio settimana ha cominciato a manifestare sintomi di apatia e disinteresse per il cibo, seguiti da un improvviso peggioramento legato a una presunta infezione polmonare con decorso acuto. Sarà l’esame autoptico a confermare le cause del decesso.
“La Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Paola Palanza esprime a nome di tutto lo staff il grande dispiacere per la scomparsa di Zoe: ‘ci mancherà moltissimo la sua dolcezza e la sua capacità di guardare negli occhi le persone; mancherà moltissimo ai suoi keeper che avevano con lei un rapporto profondo e di grande intensità'”.
“Zoe era curiosa e molto intelligente. Amava interagire con le persone in modo giocoso, soprattutto con i bambini. L’orango, forse più di tutte le altre scimmie antropomorfe, somiglia a noi umani. Lo avranno pensato le migliaia di visitatori avvicinandosi al vetro del recinto che ospitava la nostra Zoe e che hanno incrociato il suo sguardo”.
“Biruté Galdikas scriveva nel suo Reflection of Eden ‘ho guardato un orango selvatico negli occhi e lui ha ricambiato il mio sguardo. È un’esperienza quasi indescrivibile… Comunicare con un esemplare selvatico di una specie diversa significa intravedere un’altra realtà'”. “Ci auguriamo di poter continuare a guardare negli occhi questi animali che in natura stanno scomparendo velocemente” si legge sul post su Fb.