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4 giugno 2018

News

Movimento 5 Stelle sull’omicidio di Sacko Soumayla: «Crimine efferato, la giustizia farà il suo corso e la politica renderà giusta memoria»»


«Ci auguriamo che questo omicidio non rimanga impunito»: così i capigruppo commissione Agricoltura Paolo Parentela ed Elena Fattori del Movimento 5 Stelle con l’eurodeputata Laura Ferrara sull’efferata uccisione di Sacko Soumayla, il ventinovenne del Mali, vittima del tiro a bersaglio nelle campagne di San Calogero nel vibonese.

«Una vicenda amara e per la quale chiediamo giustizia», afferma Laura Ferrara, «Sacko, come migliaia di migranti, viveva nella baraccopoli di San Ferdinando, impegnato, oltre che nelle raccolte stagionali a basso costo, nella difesa degli altri braccianti. In queste occasioni a nulla servono le passerelle politiche. Ci vogliono atti concreti. La giustizia farà il suo corso e parallelamente anche la politica deve rendere giusta memoria a Sacko con un contrasto effettivo al fenomeno del caporalato. Una priorità così come la garanzia di condizioni dignitose di vita. Non quelle che si trovano ancora oggi nella baraccopoli così come all’interno del nuovo campo allestito dalla Regione Calabria. A Rosarno e in tutti quei luoghi in cui continuano ad esistere ghetti per i lavoratori stagionali che arrivano dall’Africa, bisogna avviare piani di gestione che permettano una permanenza ottimale, in cui la dignità della persona non venga sacrificata e mortificata».

«L’agricoltura dovrebbe svolgere un ruolo multifunzionale e portare valore sociale sul territorio», aggiungono Paolo Parentela ed Elena Fattori, «e non schiavismo e odio come accade da troppo tempo nella piana di Gioia Tauro. In questa nuova legislatura dobbiamo impegnarci per rendere più efficace e stringente la legge contro il caporalato, la rete per il lavoro agricolo di qualità e approfondire gli effetti sortiti dal protocollo sperimentale sottoscritto dal precedente governo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura denominato Cura – Legalità – Uscita dal ghetto sottoscritto dal Governo e da diversi soggetti (sigle di categoria, associazioni eccetera).

Tra le misure previste, l’istituzione di un gruppo di coordinamento e controllo per la lotta al caporalato presso il Ministero del Lavoro. Ci chiediamo da tempo se ne sono mai stati avviati i lavori e quali sono i risultati raggiunti. Il nostro impegno, riportato anche sul contratto di Governo sarà anche quello di potenziare i centri per l’impiego pubblici in modo da far corrispondere domanda e offerta del lavoro soprattutto in agricoltura».


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