Naypyidaw, 12 ott.
Un tribunale del Myanmar governato dall’esercito ha condannato l’attivista birmana Aung San Suu Kyi ad altri tre anni di prigione per corruzione. Lo hanno confermato fonti giudiziarie alla Dpa. Si tratta dell’ultima di una serie di condanne che Suu Kyi ha dovuto affrontare da quando è stata estromessa in un colpo di stato militare nel febbraio 2021. La pena detentiva del premio Nobel per la pace, 77 anni, è stata estesa a un totale di 26 anni per corruzione, istigazione, violazione delle regole del Covid-19, frode elettorale e violazione della legge sui segreti ufficiali.
Da giugno Suu Kyi è in isolamento in una prigione della capitale Naypyidaw dopo essere stata posta agli arresti domiciliari a seguito del colpo di stato militare. Il procedimento si è svolto a porte chiuse e gli avvocati di Suu Kyi non sono autorizzati a parlare con i media. Il Myanmar è in subbuglio politico dal colpo di stato del 1° febbraio 2021. I militari hanno represso violentemente le proteste a favore della democrazia e i gruppi della società civile mentre cercano di reprimere la resistenza armata delle milizie anti-giunta in tutto il paese.
Secondo l’Associazione di assistenza ai prigionieri politici, un gruppo per i diritti umani che documenta uccisioni e altri abusi, dal colpo di stato almeno 2.340 persone sono state uccise e più di 15.800 arrestate.