Nasce il portale per aiutare l'integrazione dei migranti
8 settembre 2022

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Nasce il portale per aiutare l’integrazione dei migranti


Nasce un portale, www.primagliultimi.org, per aiutare migranti in particolari condizioni di difficoltà e per sostenere il loro cammino nel difficile percorso di integrazione. E con l’obiettivo di sviluppare la cultura della tolleranza e dell’accoglienza ed il rifiuto del razzismo. L’iniziativa nasce a Palermo a cura dell’organizzazione di volontariato “Prima gli ultimi. Nessuno è straniero”, ente del Terzo settore, senza scopo di lucro, fondata e presieduta dal giornalista Rino Canzoneri. Il portale, dinamico, continuamente aggiornato, segue due direttrici fondamentali: “dare informazioni ai migranti sulle opportunità e i servizi a loro dedicati presenti nel territorio e rappresentare le difficoltà e le emergenze di persone, tra le più deboli e fragili della nostra società, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini più sensibili a dare una mano. Perché solo con una rete di associazioni, singole persone ed istituzioni si possono dare risposte veramente importanti e risolvere problemi”.

Sono state censite una serie di associazioni, enti ed organizzazioni che si occupano a vario titolo di migranti. E realizzato delle schede dove si spiega cosa fanno e per che cosa ci si può rivolgere a loro. Indicando anche i responsabili, le giornate e gli orari di ricevimento, numeri di telefono ed email di contatto. Ne è venuta fuori una mappa che non esisteva perché spesso questi soggetti non comunicano o lo fanno marginalmente e non stanno in rete, cosicché non si sa bene cosa fa l’altro. L’obiettivo è stato quello di dargli maggiore visibilità, dando quindi sempre a più migranti la possibilità di richiedere i loro interventi.

Queste informazioni riguardano diversi settori: dalla sanità (gli ambulatori dove si può essere visitati e fare accertamenti diagnostici) all’assistenza economica (gli interventi di Stato, Regione e Comune a cui hanno diritto) e legale (permessi di soggiorno, cosa fare per il ricongiungimento familiare, per ottenere la cittadinanza, ecc), alle scuole di italiano dove si può imparare la lingua. Ed inoltre si danno informazioni sugli aiuti per la casa, sui tirocini disponibili, sulle competenze ed i lavori che sanno svolgere i migranti, e qualunque altra informazione che possa essere utile e di servizio.

L’associazione che gestisce il portale chiede anche una mano di aiuto ai cittadini, “nella consapevolezza che solo un’azione corale può contribuire a risolvere tanti problemi e risultare veramente incisiva. Le nostre iniziative e le risorse di cui disponiamo certamente non sono sufficienti ad affrontare un fenomeno di così vasta portata”, dicono. “Ci sono interventi che necessitano di risorse economiche, ma tanti altri che richiedono soltanto di mettere a disposizione un po’ del proprio tempo, come quelli di fare da famiglia di appoggio per giovani donne rifugiate con bambini piccoli che necessitano di una guida sicura o di ragazzi che hanno bisogno di un mentore per orientarsi al meglio nella costruzione del proprio futuro – spiegano – In entrambi i casi, senza impegni vincolanti, si fa quel che si può, vanno messe a disposizione le proprie esperienze e competenze, le relazioni di cui si dispone, una disponibilità all’ascolto per capire e dare suggerimenti e consigli, che possono risultare utili a persone che non conoscono bene i meccanismi del funzionamento della società che li ospita. In breve non bisognerebbe lasciali soli”.

Si può aiutare un ragazzo o una ragazza di talento a conseguire una laurea, finanziargli un corso professionale, che aumenta le possibilità di trovare un lavoro, o il corso per prendere la patente, e tanto altro. Nel portale si spiega in dettaglio tutto quello che fa l’associazione e quello che possono fare i cittadini, se sono disponibili a dare una mano. Ci sono tante situazioni più o meno gravi. Basta sceglierne almeno una e vivere belle emozioni via via che i migranti avranno conseguito i risultati per cui si è speso tempo o denaro. Si può fare una donazione all’associazione per sostenere le iniziative che porta avanti o scegliere cosa fare e come sostenere il destinatario che si vuole aiutare, in una sorta di “adozione di vicinanza”. Si conosce la persona a cui si vuole dare attenzione e si può anche avere con lei una relazione amichevole, costatare di persona i risultati che via via vengono conseguiti. Volontari dell’associazione saranno sempre presenti come facilitatori nelle relazioni che vengono create, consiglieranno e supporteranno in tutto, cercando anche di fare gli abbinamenti che hanno le maggiori probabilità di riuscire bene.

E va infine detto che da questi incontri “nascono spesso meravigliose relazioni affettive. E ciò è testimoniato dal fatto che chi ha vissuto questa esperienza dell’incontro con l’altro, col diverso da noi, dice che “nel donare agli altri ha sempre ricevuto più di quanto ha dato”.

Sono tante le altre iniziative inserite nel portale. C’è la sezione dedicata ai grandi progetti che si potrebbero realizzare se sostenuti da donatori facoltosi (disponibilità di alloggi, lavoro, borse di studio, baby parking), quella dove si raccontano le belle storie di accoglienza, un’altra con recensioni di libri che si occupano di migranti, ed un’altra ancora dove si pubblicano editoriali in cui si prende posizione sul fenomeno migratorio.

“Siamo convinti che un aiuto, un piccolo gesto può cambiare la vita di una persona, darle dignità, autonomia e consentirgli di affrontare le mille difficoltà in un Paese straniero spesso a lui ostile. Fare del bene agli altri significa fare del bene prima di tutto a se stessi, ci fa sentire utili e orgogliosi per avere salvato qualcuno dalla miseria e dalla povertà e per avere contribuito a dargli una vita libera dal bisogno. Col nostro intervento lo si vede crescere nella sua formazione, gli si dà la possibilità di trovare un lavoro più facilmente, di integrarsi. E questo ci regala sensazioni straordinarie. Dà un senso alla vita, che non può essere fatta solo di cose materiali, dall’accumulare denaro, dal pensare solo a se stessi, mentre persone a noi vicine sono prive anche del minimo indispensabile per vivere, per il solo fatto di essere nate in un posto sbagliato”, spiegano dal portale. 


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