L’Italia è 24esima tra gli alleati della Nato nel rapporto tra spese per la difesa e Pil. Il nostro Paese, secondo le stime diffuse oggi dall’Alleanza atlantica in vista del vertice di Vilnius, quest’anno dovrebbe spendere l’1,46% del Pil nella difesa, 0,54 punti percentuali in meno del 2% che dovrebbe diventare il nuovo “minimo” per gli Stati membri, come ha ribadito il segretario generale Jens Stoltenberg.
Il Paese che spende di più per la difesa oggi è la Polonia, al 3,9% del Pil, più (in percentuale) degli stessi Usa (3,49%). Peggio dell’Italia, che come ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto fatica a raggiungere il target del 2%, fissato nel 2014 nel Galles, anche a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, fanno solo Canada (1,38%), Slovenia (1,35%), Turchia (1,31%), Spagna (1,26%), Belgio (1,13%) e Lussemburgo (0,72%). Sopra il 2% sono 11 Paesi: oltre a Polonia e Usa, Grecia, Estonia, Lituania, Finlandia, Romania, Ungheria, Lettonia, Regno Unito, Slovacchia. La Francia è all’1,9%, la Germania all’1,57%. Mancano i dati dell’Islanda.
Nel 2023 gli alleati europei della Nato e il Canada aumenteranno le spese per la difesa nella misura dell’8,3%, dice Stoltenberg. Al summit Nato di Vilinius, dice, “mi aspetto che i leader appoggino il piano d’azione per la produzione della difesa, per aggregare la domanda, aumentare la capacità e aumentare l’interoperabilità. Per fare tutto questo, dobbiamo investire di più. Al vertice, gli alleati dovrebbero stabilire investimenti per la difesa più ambiziosi, con un impegno a investire un minimo del 2% del Pil ogni anno sulla difesa”.
“Oggi – continua – pubblichiamo nuove stime di spesa per la difesa nel 2023: ci sarà un nuovo aumento dell’8,3%, tra gli alleati europei e il Canada. E’ il più grande aumento da decenni e il nono anno consecutivo di aumenti nella nostra spesa per la difesa. Gli alleati europei e il Canada avranno investito oltre 450 miliardi di dollari Usa in più, da quando abbiamo concordato il nostro impegno di investimenti per la difesa nel 2014″, nel Galles. Nel 2014 “solo tre alleati spendevano il 2% del Pil per la difesa”, mentre “quest’anno 11 alleati raggiungono o superano l’obiettivo. Prevediamo che questo numero aumenterà notevolmente l’anno prossimo”, conclude.