Nomine Rai, stallo su presidenza e spaccatura in Vigilanza: niente accordo su data del voto
8 ottobre 2024

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Nomine Rai, stallo su presidenza e spaccatura in Vigilanza: niente accordo su data del voto


Non si sblocca lo stallo sulla nuova presidenza della Rai. Nel corso dell’Ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza non si è trovato l’accordo su una data per il voto. Alla fine, si è preferito rimandare ogni decisione. Non senza qualche tensione. Raccontano all’Adnkronos infatti che la fumata nera di oggi sia stata accompagnata da una ”spaccatura” nella maggioranza sui tempi della votazione, segnale che in mancanza di un accordo politico i numeri per portare a casa l’elezione del presidente ancora mancano. Lega e Noi moderati sarebbero stati possibilisti su una calendarizzazione del voto mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia avrebbero spinto per far decantare la situazione con uno slittamento dei tempi.

Rita Della Chiesa, componente di Forza Italia in Vigilanza, interpellata dall’Adnkronos, getta acqua sul fuoco: “Nessun ostruzionismo” della maggioranza, “l’opposizione non viene e questa cosa è grave. Non si vogliono confrontare con la conta dei voti, che razza di democrazia è?”, spiega motivando i dubbi della compagine di governo. Mentre la maggioranza temporeggia sulla fissazione di giorno e orario, l’opposizione stringe, adducendo gli adempimenti di legge che esigerebbero la votazione entro la giornata di venerdì. Di fatto “gravissimo” parla Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, che sottolinea: “I termini di legge scadono venerdì e quindi dobbiamo assolutamente stabilire entro venerdì una data per ratificare la presidenza del Cda della Rai”.

Il vero ‘nodo’ da sciogliere sono i voti per poter eleggere la presidente designata Simona Agnes, vicina a Forza Italia. Per il via libera è infatti necessaria la maggioranza qualificata in cui compaiano anche le preferenze di una parte dell’opposizione: servono 28 voti, ma al momento nel pallottoliere della maggioranza se ne conterebbero solo 26. Dopo lo strappo con il Pd, la maggioranza conta di poter convincere il M5S a votare a favore, ma ci vuole tempo, un tempo che ormai stringe.

La norma infatti stabilisce che la Vigilanza debba essere convocata per il voto entro dieci giorni dalla nomina. La settimana prossima si sarebbe dunque fuori dai tempi previsti: resta da capire cosa accadrà se la maggioranza dovesse opporsi ad una data entro venerdì. La presidente della Vigilanza Floridia ha intanto sottolineato in una nota di aver “convocato per domani mattina alle 8 la Commissione di Vigilanza in plenaria affinché si decida in quella sede la data del voto. Ove ciò non avvenisse -ha messo in chiaro- calendarizzerò il voto entro venerdì, come previsto dal regolamento”. Domani dunque, alle 8 del mattino, la Vigilanza si riunirà in plenaria, per trovare una data.


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