L’Ufficio del procuratore in Russia ha reso nota l’apertura di una inchiesta per terrorismo internazionale in relazione ai danni provocati da esplosioni ai gasdotti Nord Stream, rende noto l’agenzia turca Anadolu.
In Svezia i Servizi di sicurezza (Sapo) subentrano alla polizia nelle indagini sulla perdita di gas dei due gasdotti Nord Stream e aprono una inchiesta per sabotaggio aggravato in relazione alle esplosioni e quindi alle fughe di metano nel Mar Baltico. La decisione è stata presa perché quanto accaduto “può essere riconducibile a un reato grave che può, almeno in parte, essere diretto contro gli interessi nazionali svedesi”. “Non si può escludere che una potenza straniera sia dietro” quanto accaduto. La Sapo, insieme alla procura, ha in seguito precisato che l’inchiesta è attualmente aperta per “sabotaggio aggravato”.
Dalla Germania la ministra della Difesa, Christine Lambrecht, ha annunciato oggi che la Marina tedesca parteciperà all’inchiesta sul presunto sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel mar Baltico. “Ora si devono chiarire rapidamente le circostanze di questo inquietante incidente e identificare i responsabili”, ha detto, sottolineando l’importanza strategica di questa infrastruttura per la Germania. Il portavoce del governo, Steffen Hebestreit, ha detto che Berlino parte dalla constatazione che “non ci possono essere cause naturali per questo incidente“.
Più della metà del gas che era contenuto nei gasdotti Nord Stream è oramai disperso in mare, ha reso noto il direttore dell’agenzia per l’energia danese, Kristofer Bottzauw, denunciando che, secondo i calcoli effettuati dai tecnici dell’agenzia, l’impatto sul clima della fuga di metano equivale a un terzo di quello totale della Danimarca in un anno. Entro domenica le due infrastrutture si saranno svuotate completamente, ha aggiunto. Non ci sono rischi immediati per la salute della popolazione.