La Guardia costiera svedese ha scoperto una nuova fuga di gas dalle condutture di Nord Stream 1 e 2, che porta il numero totale di perdite a quattro, come riportato dall’emittente svedese Channel 4. “Un’altra fuga di gas è stata scoperta nel Mar Baltico”, conferma la Guardia Costiera. “Ciò significa che sono state rilevate un totale di quattro perdite nel Nord Stream 1 e 2″, ha precisato l’emittente durante una trasmissione in diretta. Due delle perdite nel Nord Stream sono avvenute nell’area danese del Mar Baltico, altre due nell’area appartenente alla Svezia. L’unità di intelligence della polizia svedese (Saepo) si è assunta l’incarico di indagare sulle fughe di gas e non ha escluso la possibilità che dietro al presunto sabotaggio ci sia “una potenza straniera”.
MOSCA ACCUSA WASHINGTON – Mosca rilancia intanto le accuse a Washington per il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. In alcune dichiarazioni affidate alla Tass, l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, insiste sulla necessità di un’inchiesta per chiarire i fatti e allude chiaramente a responsabilità di parte americana. “Registriamo i tentativi di alcuni legislatori americani di incolpare la Russia degli incidenti che sono sopravvenuti ai gasdotti NordStream 1 e 2″, afferma. “Forse hanno una vista migliore dall’alto di Capitol Hil. Ma se questo è il caso devono anche aver visto appena il giorno prima le attività delle navi da guerra americane esattamente sul luogo della rottura dell’infrastruttura russa. O notato droni ed elicotteri che sorvolavano la zona. O osservato le esercitazioni americane subacquee con esplosivi condotte nella stessa zona qualche tempo fa. E poi devono aver ricordato la promessa del presidente Biden di ‘mettere fine’ al progetto del NordStream 2″.