Il governo Renzi chiede la fiducia al Senato
25 febbraio 2016

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Nuovo Minidossier Openpolis sui 2 anni del Governo Renzi


Il secondo anno del governo Renzi è l’occasione per un’analisi approfondita del suo operato anche confrontando gli esecutivi Berlusconi IV, Monti, Letta. La maggioranza che ha sostenuto il governo, l’attività (legislativa e non) e il costo in termini di budget di Palazzo Chigi.

Variazioni nella composizione. In due anni Renzi ha rimesso mano più volte alla squadra di governo. Attualmente ne fanno parte 63 persone in rappresentanza di 6 partiti diversi, ma ci sono anche indipendenti e tecnici. Rispetto l’insediamento iniziale crollano la presenza di under 40 (dal 18% al 6%) e di donne (dal 50% al 25%).

Equilibri istituzionali. La transizione verso la «Terza Repubblica» è avviata su un percorso ancora non ben definito ma con alcune certezze. La principale non è che l’armonizzare da un punto di vista normativo ciò che è già prassi: il conferimento al governo di maggiori poteri.

Rapporto governo-parlamento. Prova della centralità del governo nel sistema politico italiano è la sua enorme capacità di determinare il processo di formazione delle leggi. Trattandosi di uno spostamento di potere, ovviamente, vi è chi ha subito la diminuzione delle proprie capacità, ed è il parlamento.

Processo Legislativo. Lo si evince da diverse analisi: iniziativa (80% delle leggi di iniziativa del governo –20% di iniziativa del parlamento), percentuale successo (il 30% delle proposte del governo diventa legge mentre neanche l’1% del Parlamento), tempi (mediamente una proposta del governo diviene legge in 156 giorni mentre una del parlamento in 392).

Voto di fiducia. A tal fine è stato sempre maggiore il ricorso al voto di fiducia. Non solo sui provvedimenti particolarmente dibattuti ma anche come metodo consolidato per compattare la maggioranza e restringere il dibattito d’aula. Il rapporto fra leggi approvate e fiducie richieste è del 31%.

Interrogato non risponde. Compito del Parlamento è anche quello di vigilare sull’attività del governo, operazione che svolge perlopiù attraverso la presentazione di interrogazioni e interpellanze. Le risposte che riceve però sono bassissime, in totale viene data attenzione solo al 35% dei quesiti, con la percentuale che tocca il punto più basso con il ministro della Giustizia Orlando, appena il 18%.

Costo di Palazzo Chigi. Sono stati analizzati i bilanci consuntivi della Presidenza del Consiglio dei ministri dal 2011 al 2014, periodo in cui i costi totali sono stati quasi 15 miliardi e mezzo di euro. Buona parte del budget, oltre il 60%, è destinato alla protezione civile. Tra le voci principali di spesa anche il segretariato generale, editoria, gioventù e gli affari regionali.

Più trasparenza. Speriamo presto di poter arricchire i nostri approfondimenti con ulteriori dati ora non pubblici. Quasi inesistenti sono le informazioni sull’andamento del Consiglio dei ministri e sull’emanazione dei decreti attuativi necessari per l’entrata in vigore delle leggi pubblicate in Gazzetta.
(Openpolis)


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