“Vedo una coalizione con le sue divergenze, ci sono provenienze politiche, culturali, personali e professionali diverse in questa maggioranza. Il governo va molto d’accordo nei suoi membri, il Parlamento ha fatto un lavoro straordinario e continua a farlo: non vedo nessun disastro all’orizzonte e non mi preoccupo per me stesso di sicuro”, ha rassicurato Draghi. “Questo governo sta in piedi perché è il Parlamento che lo vuole. La vita del governo è decisa dal Parlamento. Perciò ho sempre detto che i processi decisionali sono integrati, ma questo non vuol dire che il governo debba fare il mestiere dei partiti, né che i partiti devono fare il mestiere del governo”, le parole di Draghi.
Al termine della conferenza stampa e forte delle parole di Draghi, il segretario Pd Enrico Letta ha nuovamente tirato in ballo i colleghi di governo, chiedendo se quella del Carroccio sia o meno una “linea alla Borghi”. La Lega “chiarisca, o con Draghi o contro Green pass”, ha tuonato il dem, per il quale “non si può stare con le parole di Draghi oggi e allo stesso tempo votare contro il Green pass in Parlamento: le due cose – ribadisce – sono incompatibili”.
E il chiarimento, affidato a fonti della Lega, arriva in serata con il no all’obbligo vaccinale. “Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità”, la posizione del Carroccio.